Una bella giornata al Pian delle Betulle!

Sabato 15 gennaio 2022, l’anno solare di Ape Milano si apre con la gita “Rotolando nella neve: slittinata al Pian delle Betulle e gita alla Cima d’Olino”.

In via del tutto eccezionale, rispetto agli standard di chi frequenta la montagna (con senso di responsabilità), ci incontriamo al parcheggio di Alpe di Paglio, con calma, alle 10 del mattino. Con altrettanta rilassatezza ci prendiamo il tempo per sbrigare le pratiche burocratiche del tesseramento, testare gli scarponi sul ghiaccio, fare una seconda colazione al bar e iniziare a godere di questo bizzarro, caldo, sole di metà gennaio.

D’alta parte, il programma della giornata prevede, per la maggior parte di noi, -solo- di raggiungere Pian delle Betulle, abbandonare gli zaini in una sicura posizione asciutta e usare il tempo a disposizione fino al tramonto per scivolare sulla neve il maggior numero di volte possibile. Niente ritmi serrati dunque, niente corse alla vetta.

La nostra meta, Pian delle Betulle, dista poco meno di due chilometri dal parcheggio e, secondo il segnavia che troviamo all’imbocco del sentiero, dovremmo impiegare quindici minuti per giungere a destinazione. Il picchetto segnavia, lo sappiamo, è però tarato secondo gli standard di persone mediamente alte, agili e allenate a camminare su sentieri impervi. La nostra ciurma, invece, è composta perlopiù da: adulti reduci dalla prima settimana di rientro al lavoro dopo le vacanze natalizie, con tanta voglia di chiacchierare; bimbi piccoli, con piccole gambe e grandi occhi attenti alle piccole-grandi meraviglie del bosco; e ultimi (ma non ultimi, è proprio il caso di dirlo), bimbi grandi con grandi bob e slittini di legno, impazienti di raggiungere la neve. Saranno proprio loro a trascinare il gruppo di Apeini lungo lo sterrato carrozzabile attraverso il bosco di abeti e larici e a condurci a Pian delle Betulle (nel doppio del tempo preventivato dal segnavia).

Lungo il sentiero ci imbattiamo in numerose figure scolpite nei tronchi degli alberi tagliati; io e il Mio Piccolo Accompagnatore abbiamo contato, nell’ordine: quattro diverse aquile, un picchio, un fungo, uno gnomo, una famiglia di gufi, un orso bruno, una volpe e una chiocciola.

La chiocciola ci attende alla fine dell’ultimo tratto di salita, dove ci troviamo circondati dalle corde di un parco avventura chiuso durante la stagione invernale. I prati intorno a noi sono coperti da pochi centimetri di neve ghiacciata e dura; la neve caduta sul sentiero è diventata molto scivolosa e dobbiamo fare attenzione a scegliere le rocce dove far cadere i nostri passi.

La strada che percorriamo passa proprio sotto a una seggiovia costruita alla fine degli anni 90 e già inutilizzabile; è difficile, oggi, nel pieno dell’inverno, immaginare questi prati ingialliti, un tempo ricoperti di neve, affollati da sciatori della domenica. Qualche decina di metri più avanti, intravediamo la nostra meta.

Il lago ghiacciato sembra implorarci di salire a pattinare con gli scarponi, ma non riesce a conquistarci: oggi non è il caso di tentare la sorte, non siamo attrezzati per i tuffi, o per un bagno fuori programma. Il nostro obiettivo è chiaro davanti a nostri occhi. Il versante assolato è coperto per un centinaio di metri di qualche centimetro di neve artificiale, che sembra essere stata stesa proprio per noi.

A questo punto il gruppo si divide: c’è chi si incammina per raggiungere la Cima d’Olino, e chi resta a scivolare sulla neve. Il gruppo di piccoli Apeini è fra i primi avventori della giornata. Pista libera e libero sfogo alle scivolate con ogni mezzo: bob per i più spericolati, padelle di plastica per piccoli (e i fifoni), slittini di legno per i più grandi con gusti retro. Le prime scivolate servono per prendere le misure col mezzo e l’elemento neve: si studiano varie posizioni di partenza, il rapporto pendenza/velocità e spazio di arresto, con e senza frenata. In breve tempo, tutti i ragazzi e i bambini prendono confidenza con i propri mezzi e si lanciano giù dal pendio senza paura. Una, due, cinque, dieci, venti scivolate finché lo stomaco non inizia a brontolare.

Elena e Marta ci accompagnano al nostro campo base, per un piacevole picnic sotto il sole. Fra un morso e l’altro si chiacchiera del più e del meno, ma soprattutto comincia una accesa discussione sul tema: il panino farcito più buono del mondo. In questo caso sembra impossibile trovarsi tutti d’accordo, anche perché c’è chi propone combinazioni impensabili e sostiene di preferire il ketchup alla maionese!!

Dopo pranzo Elena ci intrattiene leggendoci alcuni fra i suoi miti nordici preferiti, così scopriamo, ad esempio, che il famoso Thor ha vissuto molte più avventure di quelle raccontate dai film d’azione, e che una volta, per recuperare il potente martello che gli era stato sottratto, ha addirittura indossato un vistoso abito da sposa ed è convolato a nozze con Thrymr, il re dei giganti!

Il pomeriggio prosegue lento, i bambini si ingegnano per ricavare un po’ di neve da costruzione: scavano, con le mani o con le padelle, la neve gelata ai bordi della pista e costruiscono castelli con fossati, torte e piccoli pupazzi di neve. Qualcuno si rilassa al sole, qualcuno si appisola.

Gli adulti camminatori tornano dalla gita arrossati e ci raccontano della loro escursione piacevole e panoramica. Qualche bombardino e qualche chiacchiera più tardi ci accorgiamo che il sole sta tramontando dietro le cime più alte. É ora di tornare. Ci stringiamo intorno alla bandiera di Ape, sorridiamo a Martino che ci scatta la foto di rito e, zaino in spalla, ci incamminiamo per tornare al parcheggio all’Alpe di Paglio.

Il Mio Piccolo Accompagnatore ha bisogno di un aiuto extra per raggiungere l’auto. Quando un Apeino con le spalle larghe si propone di dargli un passaggio, lui accetta e salta in groppa felice. Per lui è stata la prima volta, il “battesimo della montagna”. Non poteva sapere di dover dosare le energie. Nell’istante in cui gli allaccio la cintura di sicurezza, chiude gli occhi e cade in un sonno profondissimo. In serata, con la nonna, farà un disegno per ricordare la gita: un’ape giallo nera su sfondo bianco, la sua personalissima bandiera.
“È stata una bella giornata”.

Nicole per Ape Milano

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