Traversata Brunate-Erba: la nostra prima senza auto!

Il ritrovo per la nostra prima gita sociale senza benzina è stato, ovviamente, la stazione dei treni di Cadorna, alle 7.43. Appuntamento all’alba di domenica mattina, assonnati nei nostri scarponi e pronti a salire in carrozza muniti di borracce, pranzo al sacco e… parole crociate (senza le quali è praticamente impossibile iniziare un viaggio in treno e che si sarebbero rivelate, nel corso della giornata, un ottimo asso nella manica).

Chiacchierando per tutta la durata di un breve viaggio su rotaie siamo scesi, come un’allegra scolaresca, alla stazione di Como alle 8.44 e con lo stesso spirito, dopo esserci contati, ricontati e contati ancora e aver distribuito 31 biglietti della funicolare, abbiamo cominciato la nostra ascesa comodamente seduti in cabina alle 9.15.

E’ vero utilizzare una funicolare non rispecchia in pieno il nostro “stile apeino” ma scegliere di procedere tutti insieme senza rischiare di creare due escursioni separate, una che sarebbe salita a piedi e sarebbe giunta in vetta con qualche ora di differenza sull’altra, questo invece si.

Eccoci a Brunate, ufficiale partenza della nostra escursione. Stretti gli scarponi e allacciati in vita gli zaini ci siamo diretti al Faro Voltiano per una breve occhiata al lago sottostante e all’imponente monumento alla memoria dello scienziato comasco.

Scesi dalla scalinata che porta al Faro ci siamo inerpicati per un sentiero in salita, uno dei pochi che avremmo affrontato nel corso della giornata. Infatti, come promesso, il percorso si è fatto presto comodo e praticamente pianeggiante e ha consentito a tutti di procedere con passo costante, senza eccessiva fatica, e moltissime chiacchiere.

Costeggiando qualche baita e superato il bosco siamo sbucati alle falde dei monti Boletto e Bolettone, le cui cime si inseguono lungo un sentiero in cresta di facile percorribilità. Se la vetta del Boletto è stata toccata solo da alcuni di noi, mentre gli altri hanno continuato a camminare a mezzacosta aggirandola, la cima del Bolettone è stata raggiunta da tutti dopo una gran salita sotto un sole cocente, alquanto insolito per la stagione.

Dopo una lunga pausa, rifocillati e recuperate le forze, abbiamo percorso un sentiero in discesa quasi completamente in ombra, immerso in un faggeto spoglio. Tra la tinta grigia di penombra e cortecce siamo stati accompagnati da cuscini di fiori spuntati prima del tempo, primule gialle, pervinche e anemoni viola che punteggiavano il sentiero accanto alle corolle verdi e bianche degli ellebori invernali.

Salutato il bosco e fatta una breve sosta in un grande prato siamo ripiombati nelle strade asfaltate di Erba intorno alle 16.50 dove, raggiunta in una ventina di minuti la stazione, abbiamo aspettato a lungo il treno fino alle 17.46 in compagnia di un cruciverba di gruppo.

Siamo stati testimoni di un clima anomalo con temperature vicino ai 20 gradi, fioriture precoci, alberi sradicati e pendii erbosi molto secchi. Ricordiamoci di questa situazione!

Elena & Adelchi, per Ape Milano

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