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Chi me l’ha fatta fare? La Val Biandino risponde


Sarà che sono nato e cresciuto a ottanta passi dal mare (lì ho contati la scorsa estate) sarà che sulla neve ci sono stato si è no una decina di volte, sarà che ho iniziato a muovere i miei passi in montagna da relativamente poco tempo, sarà semplicemente che sono calabrese, ma mentre pedalavo verso la sede di APE Milano alle cinque e mezza di una freddissima Domenica mattina pensavo, in tutta onestà:

Ma chi me l’ha fatta fare?

E quindi, chi me l’ha fatta fare? C’è evidentemente un legame forte fra APE Milano e la Val Biandino, dove eravamo già stati all’inizio di ottobre 2022 ad ascoltare racconti e canti di partigiani, di fughe notturne oltre confine, di brutte storie che, speriamo, non torneranno, e ci eravamo stati nonostante un diluvio cattivo e costante. C’è forse un legame forte anche fra me e la Val Biandino, che per me quella dell’ottobre 2022 è stata la prima uscita con APE Milano, nonostante quel diluvio, cattivo e costante. Quindi, forse, “chi me l’ha fatta fare” è una domanda malposta.

Arriviamo a Introbio intorno alle otto del mattino: appello, caffè al bar e via, si parte. Dopo qualche rampa acciottolata per uscire dal paese si arriva velocemente al punto da cui parte il nostro sentiero, che però, scoprirò poi, non attraversa la Val Biandino. Perché, memori delle difficoltà dell’ultima volta, non siamo entrati subito nella valle, ma ci siamo avvicinati con calma, prendendola larga, arrivandoci in realtà da dietro, da una valle laterale.

Questo lento corteggiamento alla Val Biandino ci ha fatto passare sotto l’Alpe Agoredo e poi alle casere di Abbio: abbiamo goduto di una spettacolare vista su Resegone e Grigna prima e sul Pizzo dei Tre Signori poi; abbiamo ascoltato altri racconti di partigiani in fuga dai rastrellamenti, e camminato con la neve alle caviglie (che per me, abituato ad avere il mar Jonio alle caviglie, è stata una bella novità). E alla fine siamo sbucati sopra al rifugio Tavecchia, nel centro della Val Biandino, appunto. Il resto sono dettagli di puro godimento: apeini stesi al sole sulla sdraio in stile Christian De Sica in Vacanze di Natale ‘90 (vedi foto), polenta con cassœula, discesa su strada ghiacciata, ritorno a Introbio con le ultime luci del giorno, classica coda per rientrare a Milano. 

Luca per APE Milano

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25 Aprile: in corteo con APE Milano

Questo 25 Aprile ci troverete alle ore 9.30 in Piazza Segrino per il giro delle targhe partigiane del quartiere Isola, dalle 14.30 in corteo con lo spezzone APEino in Palestro, dalle 18 a Partigiani in Ogni Quartiere, per tramandare il contributo delle donne e degli uomini dell'Associazione Proletaria Escursionisti alla Resistenza, forti di un'attitudine, ieri come oggi, inclusiva, accogliente e popolare.

Il nostro 25 aprile ha il fusto ben piantato nella Resistenza Partigiana e affonda le sue radici nell’antifascismo della prima ora. Sin dal 1922 infatti, le sezioni dell’Associazione Proletaria Escursionisti, le sue biblioteche, i suoi esponenti furono bersaglio di squadracce e forze dell’ordine. Con la promulgazione delle leggi fascistissime l’APE fu sciolta e venne il tempo dell’impegno clandestino a tutela di quanti, tra valli e confini, erano in cerca di ricovero, protezione e vie di fuga dall’asfissia del regime.

Appello per uno spezzone apeino: il nostro 25 aprile

La mattina del 25 aprile 1945 il CLNAI proclama l’insurrezione e lo sciopero generale che porteranno alla Liberazione della città di Milano. Da allora, ogni 25 Aprile, si festeggia dunque la primavera Antifascista che ha emancipato il Paese dall’oppressione nazi-fascista.
Il nostro 25 aprile comincia il 17 giugno 1921, con la nascita degli Arditi del Popolo e attraversa con le Formazioni di difesa proletaria le barricate di Parma dell’agosto 1922.

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Di ritorno dal cammino partigiano a Sabbiuno.

E’ domenica 18 aprile e per ricordare la liberazione di Bologna abbiamo deciso di salire dal centro città al monumento di Monte Sabbiuno: il cippo che denuncia l’eccidio antifascista del dicembre 1944, costruito nel 1973 sul crinale tra Reno e Savena lungo il confine che separa il comune di Bologna da quello di Sasso Marconi.

La lenta partenza

L’appuntamento è alle 9.30 all’edicola di via San Mamolo; le prenotazioni superano le 45 persone ma, mentre si avvicina l’orario di partenza, iniziano ad arrivare alcuni sms di defezione e altri di ritardo. Il primo gruppo parte, il secondo aspetterà una mezz’oretta per prendere l’ultimo caffè, aspettare i ritardatari e permettere di creare un distanziamento sufficiente da quello di testa.

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25.04 // Dentro e oltre il corteo del 25 aprile: spezzone verso POQ

Ancora una volta per “trekking urbani”. Come ogni anno saremo presenti con i vessilli, la gioia e le/i bimbi di APE Milano al corteo del 25 Aprile.

L’Antifascismo è iscritto nel dna della nostra Associazione dal lontano 1922, quando i primi roghi colpirono le sezioni, le biblioteche, gli esponenti dell’A.P.E. Per questo il nostro omaggio alla Resistenza Partigiana è un esercizio di attualizzazione oltre che di memoria.

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