Sul Monte Stino nella bella cornice del Lago d’Idro

Piacevole escursione sul MonteStino con bella vista sul Lago d’Idro. Con noi anche la piccola Claudia, tre mesi, prima gita con Ape Brescia.

Dati
Percorso ad anello: Zumiè (quota 960 m) – località Mandoal (quota 980) – incrocio segnavia 456 (quota 1.030) – punto panoramico Monte Stino (quota 1.460 m) – Rifugio Monte Stino (quota 1.400 m) – Zumiè (quota 960 m)
Sviluppo: 12 km
Ascesa totale: 600 m D+
Tempo di percorrenza: 4 h (tempo totale pause escluse)
Difficoltà: 2 API (medio)

Itinerario: Dal posteggio percorriamo a ritroso per la alcune decine di metri la strada percorsa prima in auto, fino atrovare le indicazioni turistiche le la località Mandoal, che prendiamo a destra; seguiamo la strada prima pavimentata, poi via via sempre più stretta e sterrata, che diventa infine sentiero (n. 455) poco oltre località Mandoal. Ci muoviamo così per un lungo traverso (4 km circa dalla partenza) che, con numerosi saliscendi e tanti bellissimi scorci sul Lago d’Idro, passa per le pendici occidentali del Monte Stino; raggiungiamo il sentiero n. 456, che sale dal lago e lo imbocchiamo tenendo la destra.

La salita diventa ora costante, con pendenze per lo più moderate e qualche tratto un poco più faticoso; guadagniamo quota con tanti tornantini, ma la bella vista ci invita spesso a fermarci qualche secondo per riprendere fiato. La pendenza aumenta infine ormai in vista della nostra meta, che raggiungiamo passando per alcune postazioni della Prima Guerra Mondiale. La cima è una notevole terrazza panoramica sul Lago d’Idro e sui monti circostanti e qui possiamo sostare per la pausa pranzo.

Ripartiti, ci spostiamo in pochi minuto verso il vicino rifugio, che aggiriamo per puntare ancora verso il lago seguendo una traccia nei prati in direzione di alcuni ripetitori; raggiungiamo così un dosso erboso, ultimo bellissimo punto panoramico della giornata. Scendiamo infine per una stradina sterrata e poi per sentiero, seguendo le indicazioni del segnavia n. 477.

Come spesso accade anche nella gita del 30 gennaio sul Monte Stino la nostra cara Rosalia ha trovato il tempo di leggerci alcune poesie. Questo giro il tema era quello del lavoro in memoria dell’omicidio del 18enne Lorenzo Parrelli durante l’ultimo giorno di stage formativo in un’azienda della provincia di Udine e delle tante troppe vittime che quotidianamente perdono la vita mentre stanno lavorando. Rosalia fa parte dell’associazione “Larosaelaspina”, con sede in Villanuova sul Clisi (BS), nasce nel 2011 con l’intento di realizzare interventi di carattere culturale. Tra le ultime iniziative realizzate la pubblicazione del libro “Prendo parola. Voci poetiche dal lavoro” che sara’ presentato venerdi 11 febbraio alle 20.30 presso la biblioteca di Salo’ di via Leonesio 4. “Larosaelaspina” aveva indetto un concorso letterario sul lavoro con l’obiettivo di «collocare al centro e valorizzare le lavoratrici e i lavoratori, in qualsiasi settore operino, che sono la fonte della vera ricchezza (interiore e materiale) della nostra società». Sono arrivate poesie non solo da tutta la provincia, ma da tutta Italia, che sono state raccolte nel libro sopracitato. Tra le poesie arrivate anche “Scrivere” di Sabina Galleri casualmente presente alla gita di domenica scorsa. Se non è poesia questa….

Una poesia tratta dal volume
“Prendo parola, voci poetiche dal lavoro “

Una giornata in fabbrica
La catena di montaggio
porta a spasso automi senza ossa
ansie senza contratto fisso
e i giovani provano a ridere senza riuscirci.
A mensa il pasto è commisurato al tempo
per il pane ad esempio
servono ottanta secondi a masticazione veloce.
Sì torna a casa stanchi
con la ruggine negli occhi
gli impianti di scolo nelle arterie
altro non puoi sentire
altro non puoi vedere.
Si torna a casa stanchi e si cerca l’abbraccio
delle bollette e delle bocche vuote
esiste una chiave per questa galera
con pareti di salario minimo?
L’ultima domanda prima di chiudere gli occhi.
Luca Ispani

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Sempre più in alto
per una nuova umanità!

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