Pappa Reale incontro zero – Paolo Cognetti
18 MARZO 2017
Un passo dietro l’altro e una parola, o un fotogramma, dietro l’altro, a segnare sentieri reali e sentieri della mente. Noi li abbiamo immaginati procedere fianco a fianco, in questa esperienza unica che è il nostro modo di intendere il camminare, ovunque esso sia. Un’esperienza di condivisione, di apertura e di incontro, che ora affianca alle escursioni vere e proprie viaggi dentro le pagine di racconti, romanzi, fra le immagini di film, nelle parole di chi la terra l’ha abitata e vissuta per anni ed ha voglia di parlarne con noi. Nasce così “Pappa Reale”, una serie di incontri coi tipi di APE Roma per promuovere, riflettere e vivere l’esperienza del cammino attraverso la letteratura, il cinema, l’incontro con chi ci può indicare e raccontare altri modi di attraversare, o vivere, il luogo.
E quale esordio migliore, per Pappa Reale, di una chiacchierata con l’autore che negli ultimi mesi ha riportato l’andare in montagna al centro del mondo editoriale italiano e non? Dopo racconti sull’universo femminile (Manuale per ragazze di successo, Sofia si veste sempre di nero), sulle inquietudini adolescenziali (Una cosa piccola che sta per esplodere), vagabondaggi urbani in una New York reale e letteraria (New York è una finestra senza tende, Tutte le mie preghiere guardano verso Ovest), l’inizio di una nuova vita nei boschi nell’autobiografico Il ragazzo selvaggio, con le Otto Montagne Paolo Cognetti trasforma la propria esperienza in un racconto universale, e per questo già definito un “classico” – un racconto di amicizia, del rapporto coi genitori, con il diventare adulto, con l’amore e le donne, con la fuga, con i ritorni, con cercare dentro e fuori di sé un essere, appartenere al luogo, che ognuno interpreta e costruisce a modo suo – viaggiando, vagando lungo il cerchio delle otto montagne, o inerpicandosi sulla propria, di montagna e di vita.
Non è una sfida alla natura; non è una mistica del vivere il luogo e nemmeno un percorso in cerca di solitudine. Cognetti fa con questo libro ciò che fa dentro a questo libro: crea reti, legami, connessioni, dialoga – con i pastori di montagna come con gli autori che lo hanno ispirato (Rigoni Stern, Thoreau, Hemingway, l’elenco è lungo e al contempo essenziale). Fonde la propria parola con quella di chi parla la lingua di quel mondo sospeso ed eroso dal tempo – una lingua scarna e materiale, in cui le parole hanno la concretezza delle pietre, a cominciare dal suo protagonista Pietro, il Berio, che grazie all’amico Bruno impara a dire la montagna – e diventa così, fin dal nome, parte di quel mondo. Una lingua essenziale per un’esperienza, un mondo che è essenziale (e per questo prezioso) e al contempo universale.
Paolo Cognetti sarà con noi, a Casetta Rossa, sabato 18 marzo dalle ore 18:30. Vi aspettiamo.
INFO E CONTATTI
email: aperoma.info@gmail.com
Casetta Rossa, Via Giovanni battista Magnaghi, 14 – Garbatella