Olimpiadi Milano-Cortina 2026: alleniamo lo sguardo critico
“Siamo solidali con i territori in lotta per la tutela dell’ambiente montano dall’invasività di grandi opere nocive o imposte o di attività che ne mettano a repentaglio unicità e integrità.”
(Dalla Carta d’Intenti dell’A.P.E.)
A poco meno di quattro anni dai XXV Giochi olimpici invernali, prende forma uno scenario altamente impattante sia in termini finanziari che ambientali: per un costo totale che ha già sforato i 2 miliardi di euro, oltre ai villaggi olimpici, sono in cantiere anche opere legate alla viabilità, da realizzare ex novo o ampliare, oltre ad adeguamenti di impianti di risalita e infrastrutture per l’innevamento artificiale. Un grande dispendio di risorse, a vantaggio di pochi attori privati e con un costo in termini paesaggistici e ambientali che non possiamo più permetterci.
Di fronte a un quadro del genere, la nostra posizione è chiara: non possiamo che diffidare di questo disegno di sfruttamento, le cui fantasie di redditività e compensazioni sono sempre state smentite dal bilancio ambientale e finanziario a conclusione dei Giochi.
Come ricordato anche dalla CIPRA (la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) in una lettera aperta di inizio anno, le olimpiadi degli ultimi decenni hanno infatti lasciato un’eredità di debiti elevati agli enti locali e di grandi impianti inutilizzati, raccogliendo sfiducia nelle comunità montane, che hanno progressivamente preso coscienza di questi effetti negativi. Un appello inascoltato a ripensare e ridimensionare gli interventi previsti, mentre inverni sempre più caldi, in una crisi climatica che impatta con particolare ferocia sull’arco alpino, dimostrano che la stagione dei mega-eventi legati alla presenza di neve è ormai al tramonto.
Vale davvero la pena pagare un prezzo così alto? Da dove parte la nostra azione di fronte a tutto ciò? Come A.P.E. e come parte di una comunità diffusa e solidale tra città e montagna, vogliamo allenare lo sguardo critico verso le prossime olimpiadi invernali, a partire da un primo importante appuntamento pubblico insieme al laboratorio politico Off Topic, fissato per sabato 19 novembre presso l’Università Statale di Milano: una giornata di studio e confronto tra accademicə, giornalistə, espertə, associazioni e comitati territoriali. Per prendere coscienza e attivare l’opinione pubblica, per comprendere le ragioni dell’opposizione a questo modello, ma anche per allargare lo sguardo oltre i Giochi olimpici: è possibile immaginare un’alternativa per il turismo invernale nelle terre alte? Sempre più divise tra turistificazione d’assalto, abbandono e spopolamento, per le nostre montagne desideriamo modelli di gestione e sviluppo ben più virtuosi e lungimiranti di una grande giostra anacronistica.
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