Nido di vespe

trekking urbano resistente al quadraro


Durante l’occupazione nazista di Roma le attività di Resistenza al Quadraro furono molte intense, tanto che gli occupanti nazifascisti chiamavano il quartiere Nido di Vespe.

Per punire e stroncare l’ostilità degli abitanti, il 17 aprile del 1944 le truppe nazifasciste rastrellarono il Quadrato e deportarono nei campi di sterminio in  Germania circa 1000 uomini, di cui meno della metà fece ritorno.

Alla memoria delle vittime è dedicato il Sentiero Nido di Vespe, un trekking urano che attraversa il quartier dagli studios Cinecittà fino al Quadraro vecchio, passando per tanti luoghi significativi della storia di questo territorio.

Il sentiero è un contribuito alla memoria collettiva del quartiere e un invito a mantenerla viva nel modo più semplice e sostenibile: camminando.
Con una lunghezza complessiva di circa 5 chilometri, tutti pianeggianti, il sentiero può essere percorso facilmente da chiunque, bambini compresi.

Il sentiero Nido di Vespe è realizzato dall’Associazione Proletari Escursionisti – sezione di Roma e dal centro sociale Spartaco, e si basa sulla precedente esperienza Quadraro Story, di Bella Storia e centro sociale Spartaco. È immaginato come un percorso in evoluzione aperto alla partecipazione di tutti i soggetti interessati. È il secondo sentiero urbano realizzato da APE Roma dopo il Victor Cavallo nei lotti della Garbatella.

Il percorso

Punto di partenza sono gli studios di Cinecittà, dove nell’aprile 1944 i tedeschi internarono i prigionieri presi al Quadraro. Gli studios oggi danno nome a una grossa parte del quartiere, ma quando furono inaugurati, nel 1937, venivano localizzati dai giornali dell’epoca “al Quadraro”.
Da qui si percorre la via Tuscolana in direzione nord-ovest (centro) fino agli edifici dell’Istituto Luce (oggi sede del Municipio) per poi voltare a destra e dirigersi verso via dei Salesiani e il quadrante di Don Bosco. In piazza San Giovanni Bosco si trova la lapide in memoria di Roberto Scialabba, ucciso a 24 anni nel 1978 da un commando di neofascisti.
Dopo un tratto su viale San Giovanni Bosco, il sentiero gira a sinistra su via Calpurnio Fiamma. In questa strada, prima dell’incrocio con la Tuscolana, si trovava la trattoria “Da Gigetto”, oggi demolita, dove nel giorno di Pasquetta del 1944 furono uccisi tre soldati tedeschi.

Dopo un nuovo tratto di Tuscolana, il sentiero gira a sinistra e passa accanto alla Casa delle Donne Lucha y Siesta, sfiora il quadrante dell’Ina Casa e ridiscende su via del Quadraro per riprendere di nuovo la Tuscolana all’altezza della lapide in memoria dei caduti nella battaglia per la difesa dell’aeroporto di Centocelle, successiva all’8 settembre del 1943.
Da qui, il sentiero percorre un lungo tratto di via Tuscolana fino a via S. Maria del Buon Consiglio, gira a destra e sale verso piazza dei Tribuni e il Parco 17 aprile 1944, a Monte del Grano, dove si trova il monumento alle vittime del rastrellamento.
A questo punto, il sentiero segue via Columella e imbocca nella parte più vecchia del Quadraro, tra i luoghi dove si svolsero quegli eventi. Passa per via dei Quintili, via Filippo Re, via dei Pisoni, via degli Juvenci e infine termina in via dei Lentuli, sul vecchio tracciato della via Tuscolana, all’altezza del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Da qui si possono facilmente raggiungere il murales Nido di Vespe di Lucamaleonte (2014) e la fermata della metropolitana Porta Furba.

Sempre più in alto
per una nuova umanità!

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