L’APE che dà i numeri

Il racconto della gita infrasettimanale del 22 giugno 2022 sul Cornizzolo facendo la traversata Civate – Canzo.

Il ritrovo di APE Infra è anche questa volta in Stazione centrale, oggi un po’ prima del solito, sono settimane in cui il caldo è soffocante e vogliamo provare il più possibile a evitarlo. Siamo un piccolo gruppo di apeini volenterosi, nello zaino abbiamo preziosissimi sali minerali per tutti, il caldo non ci fermerà!

Partiamo in treno verso Civate, Trenord questa volta non ci fa scherzi e arriviamo alla meta senza intoppi. Con i primi passi scaliamo rilievi di asfalto, non temiamo nemmeno le automobili che sfrecciano sulle carreggiate e rivendichiamo i nostri passi lenti e costanti.

Ci incamminiamo e guardando in lontananza vediamo immerso nel verde della montagna il nostro primo obiettivo: l’abbazia di San Pietro al Monte. Notiamo attraversando il paese che tutte le strade sembrano portare proprio alla basilica, ma solo una conduce alla Valle dell’Oro, lo interpretiamo come un simbolico invito capitalista, che decidiamo di non assecondare, continuando invece verso la località Pozzo.

Imboccata la mulattiera, saliamo inoltrandoci nel bosco, dove la luce si fa piano piano sempre più tenue (per mettere alla prova il nostro fotografo di fiducia Luca), l’atmosfera è strana e dopo giorni di siccità, finalmente inizia una pioggia sottile. Il gruppo continua la sua passeggiata, pensando alla fortuna di poter godere di un po’ di fresco inaspettato e andando avanti al motto “vedi che spiove”, ma alla fine alcuni di noi decidono di sfoderare giacche e mantelle antipioggia (che l’APE è sempre attrezzato).

L’acqua rende la salita più difficile, i sassi del sentiero sono scivolosi e la temperatura sotto le mantelle è tropicale, ma riusciamo ad arrivare senza problemi alla nostra prima tappa, dove ci aspetta una visita guidata all’abbazia. Il gruppo di turisti francesi a cui ci saremmo dovuti accodare non si vede, forse il tempo li avrà scoraggiati, pensiamo, e la guida inizia il primo tour con noi. Ci racconta del mito della fondazione dell’abbazia secondo cui l’Adelchi (non il nostro) ha ucciso un cinghiale all’interno dell’edificio e ci svela numerologie nascoste qua e là tra struttura architettonica e affreschi. La nostra attenzione è stata catturata, però, da un animale affrescato, un bizzarro esemplare di cavallo chiamato agnello.
Da qui in avanti noteremo sempre di più come i numeri ricorrono in questa giornata e diventeremo matematici raffinati e un po’ mistici.

Alla fine il gruppo francese è arrivato, giusto in tempo per aiutarci con lo scatto di gruppo con la bandiera apeina, poi rimettiamo gli zaini e siamo pronti per ripartire.
Continuiamo sotto la pioggia tra i boschi, verso la cima del Monte Cornizzolo e il rifugio SEC Marisa Consigliere, salendo vediamo anche il monte RAI, nome composto da tre lettere, proprio come APE (un caso?). Poi l’inaspettato: spiove davvero e arriviamo al rifugio all’asciutto, dove pranziamo e condividiamo del gran cioccolato (nel senso che era una tavoletta davvero grande oltre che ottima).
Intanto di fronte a noi compare finalmente il lago di Annone, almeno per qualche istante, perchè delle nuvole velocissime hanno iniziato a risalire, circondandoci. Per un po’ siamo immersi in un bianco denso, ma dopo poco torniamo a vedere il panorama: è il momento giusto per salire fino alla cima, pensiamo, il tempo di arrivo varia da 10 minuti per il signore del bar del rifugio a 25 secondo il cartello, lo scopriremo!
Ma proprio mentre muoviamo i primi passi, una seconda ondata di bianco ci avvolge, “ma poi si apre” ci diciamo e arriviamo in cima dopo 15 minuti (che è divisibile per 3), ahinoi non riusciamo a vedere né i laghi né l’orto di Alberto, possiamo usare l’immaginazione e la tecnologia per ricostruire la vista da là sopra.

Torniamo al Consigliere e decidiamo di prendere il sentiero più lungo per arrivare a Canzo, quello che passa per Terzalpe, Second’Alpe e Prim’Alpe (ovviamente 3), la discesa mette alla prova l’equilibrio di tutti i partecipanti e non ci risparmiamo degli scivoloni, i bastoni sorreggono alcuni di noi, ma il vero sostegno è l’idea della pasticceria che ci aspett a Canzo!
Continuiamo determinati la nostra camminata, raccogliendo la plastica che individuiamo qua e là a terra, notando che l’alimentazione in quella zona è principalmente a base di caramelle e zuccheri. Incontriamo anche diversi animali: un gruppo di asini, un cavallo albino e un picchio che ci ha accompagnato per un pezzo di sentiero dalla terza alla seconda Alpe, volando di albero in albero e picchiettando veloce.

Il sentiero ci porta a Gajum, dove possiamo assaggiare la sua famosa acqua che sgorga da una fontanella sotto un grande tiglio, lì incontriamo un signore che ci racconta della chiusura dello stabilimento che la imbottigliava.

Ma veniamo alla dolce conclusione di questa escursione: arriviamo a Canzo, dove finalmente all’orizzonte si materializza la tanto immaginata pasticceria, che se l’attesa aumenta il desiderio, nei nostri stomaci di certo si è fatto spazio.


Qui i più golosi di noi fanno una scorpacciata di coloratissimi dolcetti e brindiamo tutti insieme con delle milanesissime “bollicine”.

Gruppo: Tibi, Luca, Guido, Gaia, Alberto, Adelchi (in ordine antialfabetico; siamo in 6, che è il doppio di 3)

Gaia per APE Milano

Ecco le foto della giornata!

ape infra, civate


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