
In cammino contro i Giochi insostenibili
Durante il weekend del 16 e 17 novembre APE Milano insieme al Comitato Insostenibili Olimpiadi (CIO) ha organizzato una gita di due giorni in Valtellina, ribattezzata ‘Fuori dai giochi’ per fare luce sull’impatto dei prossimi giochi invernali Milano-Cortina 2026. APE e il CIO hanno voluto organizzare questa gita per creare un’occasione di conoscenza e scambio tra varie realtà sociali che si battono contro le Olimpiadi e i loro effetti.

Il sabato mattina ci si è dati appuntamento a Montagna in Valtellina, vicino Sondrio, per una passeggiata di sensibilizzazione su un’opera che rientra tra quelle previste per le Olimpiadi ma che difficilmente si può ritenere utile per le competizioni sportive. Parliamo della costruzione di un cavalcavia per superare un passaggio a livello ferroviario, esattamente dove termina la tangenziale di Sondrio. Come ha sottolineato l’ex sindaca di Montagna, Barbara Baldini, la costruzione del cavalcavia risulterebbe parecchio impattante per chi vive nell’area, oltre ad essere particolarmente costosa. Proprio per denunciare lo spreco economico e le conseguenze ambientali dell’opera, il gruppo milanese si è unito ai circa centocinquanta attivisti/e locali nel piazzale in cui dovrebbe arrivare il cavalcavia, per poi salire in mezzo ai vigneti fino alla frazione di Montagna Alta, da cui si può vedere l’intera valle e comprendere l’impatto dell’opera nella sua interezza.



La manifestazione è stata guidata dall’ex sindaca Barbara Baldini, in carica quando la regione Lombardia ha approvato il progetto del cavalcavia, poi inserito all’interno delle ‘opere olimpiche’ e da allora una delle voci e dei volti più critici dello “sforo olimpico“.
Dopo un pranzo all’aperto e una camminata baciati dal sole, il gruppo partito da Milano si è spostato nel pomeriggio a Ponte in Valtellina, dove si è tenuto un incontro aperto al pubblico presso la biblioteca comunale. Dalle criticità delle opere in programma per i giochi, all’impatto del turismo nella valle fino ai profondi cambiamenti ambientali, che stanno mettendo in crisi “l’insostenibile industria dello sci”, durante l’incontro è stato possibile approfondire questioni locali e globali allo stesso tempo.

Dopo un ottimo aperitivo offerto dagli organizzatori, in cui c’è stata la possibilità di proseguire il dialogo tra bicchieri di nebbiolo e salame locale, il gruppo di APE si è spostato presso il circolo Il forno di Ponte per la cena. In un’affascinante taverna con ritratti alle pareti di icone della sinistra e finiture in legno si è svolta una cena conviviale a base di polenta taragna, tre tipi diversi di salsiccia alla valtellinese, formaggi e uovo al sugo per le persone vegetariane, e dell’ottimo nebbiolo in accompagnamento. Un importante momento di scambio, e anche di bevute, tra chi arrivava da Milano e chi vive in valle. Infine il gruppo di APE è stato gentilmente ospitato a dormire nell’ex convitto della scuola d’avviamento professionale di Ponte in Valtellina.

La domenica ci si è spostati a Bormio in Alta Valtellina, dove alle 10.30 è partita una passeggiata cittadina per conoscere alcuni progetti infrastrutturali previsti per le olimpiadi. Dopo una breve salita, da un belvedere nei pressi di una chiesa il gruppo ha potuto ammirare la conca di Bormio e le cime che la circondano, ma anche comprendere a pieno il possibile impatto della cosiddetta ‘tangenzialina’. Infatti alcuni esponenti del comitato Bormini per l’Alute hanno spiegato il progetto della bretella dell’Alute nella piana di Bormio, ovvero una strada di circa un kilometro che dovrebbe tagliare la principale area agricola del Comune, per connettere “più velocemente” la statale dello Stelvio al centro cittadino. Questo progetto, presente da trent’anni nei piani urbanistici ma mai realizzato, è stato “tirato fuori dal cassetto” in vista delle Olimpiadi, per poter ottenere dei finanziamenti pubblici per la sua realizzazione.


Dopo aver ammirato dall’alto il panorama, il gruppo è sceso nel centro cittadino, per fermarsi di fronte alla pista Stelvio, storica pista cittadina che ospiterà le gare di Slalom e Gigante maschile. Infatti nell’area verde di arrivo della pista, utilizzata in estate per varie attività sportive e ricreative, si sta costruendo lo Sky Stadium, una struttura in cemento che ospiterà le tribune per gli spettatori e la sezione di hospitality per gli ospiti “vip”. Dal costo stimato di almeno 12 milioni di euro, questo parallelepipedo nasconderà la visuale a molti spettatori che non possono permettersi l’ingresso nello Stadium.

Infine, dopo una breve passeggiata in centro e una pausa pranzo tra Bormio e i comuni limitrofi, il gruppo apeino è rientrato a Milano, affrontando il traffico tardo domenicale di rientro in città. Una due giorni valtellinese ricca di incontri e condivisioni, in cui si è continuato a fare rete con le realtà locali, in vista di future mobilitazioni contro questi insostenibili giochi invernali.
Alessandro per APE Milano