Corteo: dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili.
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Corteo: dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili.
sabato, 3PM to 7PM
10/02/2024
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Da tempo l’alveare apeino è in cammino a difesa delle terre alte, per opporsi al pensiero a breve termine patologico delle classi dirigenti che nel pieno dell’emergenza climatica vuole imporre opere nocive, autostrade, impianti sciistici e di risalita in ambiente fragile, riproducendo schemi estrattivisti ed energivori incompatibili con i territori e in conflitto con le comunità che li abitano.
Per questo dopo la mobilitazione “Reimagine Winter” (marzo 2023) e “Ribelliamoci al peggio” (ottobre 2023, nei giorni del primo Congresso Mondiale per la giustizia climatica), sabato 10 febbraio 2024 saremo di nuovo in cammino, a Milano, per il corteo “Dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili”.
Il 6 febbraio 2026 inizieranno le Olimpiadi Milano-Cortina, i Giochi invernali più insostenibili di sempre: a due anni dall’inaugurazione del mega-evento, diversi territori dell’Alta Italia si mobiliteranno in una settimana di iniziative per incepparne la macchina già in crisi per malagestione e denunciare danni ed effetti negativi cui sin da ora stiamo assistendo sui 400 km interessati di arco alpino e pianura.
Abbiamo un’altra idea di città e montagna, liberiamo lo spazio urbano e le terre alte da privatizzazione ed estrattivismo.
Leggi l’appello del CIO (Comitato Insostenibili Olimpiadi) verso la mobilitazione di sabato 10 febbraio.
Scendiamo in piazza per chiedere:
- lo stop di opere e interventi infrastrutturali imposti e inutili, dal Villaggio Olimpico di Milano alla pista da bob Cortina (simbolo del finanziamento tossico e dell’insostenibilità da realizzarsi senza se e senza ma), i cui costi sono in continuo rialzo al pari del loro impatto ambientale;
- la destinazione dei quasi 4 miliardi pubblici stanziati per le Olimpiadi a politiche abitative pubbliche, servizi e strutture sportive accessibili a tutt* nei quartieri, mobilità dolce e rafforzamento del trasporto pubblico locale, sanità territoriale, in città come nelle aree interne e della provincia impoverita e cementificata;
- messa in sicurezza dei territori in condizioni di dissesto idrogeologico;
- la fine della turistificazione tossica, inevitabilmente accelerata dal grande evento, che porta solo prezzi al rialzo e affitti brevi in città, sfruttamento e insostenibilità per le terre alte;
- la tutela del lavoro: dal “buco nero” dell’edilizia con il suo record di morti bianche alla giusta paga per lavorator* dello sport, passando per lo sfruttamento intensivo del volontariato non pagato per i grandi eventi.
Sabato 10 febbraio 2024
Milano, Piazzale Lodi
Ore 15