28/01/24 Guglielmo e tanta neve, da Caregno

ape brescia

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  • 28/01/2024
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Si torna sempre volentieri al Gölem, montagna di riferimento per l’escursionismo bresciano. La sua prima salita invernale (1895) fu classificata come “alpinistica” dalla sezione CAI di BS. Può esserlo ancora con le (in)opportune condizioni di innevamento. Normalmente però è di facile accesso grazie ad una traccia nella neve ribattuta da numerosi escursionisti, ed in una giornata di sole può regalare una grandiosa esperienza di montagna a “prezzo” più che abbordabile. Per l’APE il Golem ha valore simbolico perchè meta di una delle escursioni inaugurali per la sezione di Brescia, 101 anni fa. E solo due mesi dopo l’8 settembre fu teatro del primo sanguinoso scontro tra bande neo-costituite di partigiani bresciani e nazifascisti, con una ventina tra caduti e prigionieri fucilati in seguito. Nel 2002 fu raccolta per iscritto una corposa serie di testimonianze sugli incontri ravvicinati con il Besh Galili’, un serpente con la cresta, qualche gioiello, e pericolosi poteri ipnotici diffuso (forse) nei boschi e prati del massiccio.

Proponiamo due livelli per questa escursione: 2 API, fino agli Stalletti Alti. 3 API, fino in cima.

Ritrovo:
Ore 7:00 a Brescia Posteggio Prealpino zona commerciale (qui)
Ore 8:10 al posteggio pubblico ai piani di Caregno (qui), vicino al ristorante “La Fabbrica”.

Dislivello: 2 api 700 m, 3 api 950 m.
Sviluppo: 1 ape 7+7 km, 3 api 9+9 km.

Tempi: 2 api: 3 h 30’ tra andata e ritorno (pausa pranzo esclusa).
3 api: 5 h 30’ tra andata e ritorno (pausa pranzo esclusa).

Difficoltà: Incondizioni standard, 2/3 del percorso sono innevati (sopra i 1300-1400 m). Questa parte risulta un po’ faticosa per il percorso 3 Api, ma non presenta problemi. La parte più bassa del percorso invece offre tratti che richiedono attenzione (sentiero che in alcuni tratti è stretto e taglia un pendio ripido, mentre in altri punti è un po’ ripido e accidentato). Nel caso risultasse innevata o troppo fangosa, questa parte del percorso sarà aggirata mediante una deviazione di 10-30 minuti extra. Le temperature possono essere molto fredde alla partenza e nei tratti al vento, ma anche piuttosto calde, al sole in giornata).

ATTREZZATURA RICHIESTA: scarpe che garantiscano una buona aderenza su neve e fango (= no suole lisce). Bastoncini (meglio se con placchette da neve). Ramponi non indispensabili, ma nel caso 3 api risparmiano il 20 % della fatica. Minore utilità nel caso 2 api. Ciaspole no, salvo nevicatona dell’ultimo minuto. Abbigliamento adatto a vento molto freddo (a volte capita, siamo in cresta).

Consigliati: Ghette, un telo impermeabile perchè i posti per sedersi senza neve sono quasi zero, e protezione solare + occhiali scuri in caso di sole, perchè la neve è tanta e il riverbero notevole.

Punti d’appoggio & fonti: il bar La Fabbrica (alla partenza) facilmente è chiuso fino a metà mattina. Agli Stalletti Bassi funziona una fontana. Offrono un ottimo riparo dal vento, ma solo un angolo (sporco) è riparato anche da pioggia/neve. Il monumento al Redentore offre una stanza utile per un veloce cambio vestiti (può essere strettina la domenica). A 15-20’ dalla cima sul versante sebino è presente un rifugio (deviazione non prevista, sosta pranzo al minimo sindacale per non tornare col buio).


Percorso auto & posteggio: Via Triumplina fino a Gardone VT. Si attraversa tutto il paese e in coincidenza con una leggera curva a sinistra abbiamo il bivio per Magno e Caregno. Strada ripida a tornanti che dopo Magno prosegue asfaltata ma strettina fino ai piani di Caregno. Qui troviamo un buon posteggio che di domenica può dare qualche difficoltà. Altro grande posteggio davanti al ristorante La Fabbrica (ovviamente a ritorno è il caso di consumare). 1 h circa.


Percorso:

Dal posteggio si prosegue per 100 m in leggera salita sulla stessa stradina da cui siamo arrivati, fino ad una santella con indicazioni. Imbocchiamo stradina a sinistra, e in 5 minuti troviamo a destra la partenza del sentiero 318 che imbocchiamo e che seguiremo fino alla cima se non abbiamo sentore di problemi di terreno. In condizioni di forte innevamento o terreno troppo fradicio, abbiamo due alternative: (a) Più breve: non imboccare il sentiero 318, proseguire per la strada per alcuni tornanti, sulla destra stacca un sentiero che va in cresta e alla fine si ricongiunge col 318 in località passo del Sabbione. La strada avere tratti ghiacciati (si vede subito). (b) Più lunga: alla santella continuare dritti attraversando tutto Caregno per circa 2 km, fino ad incrociare una sterrata che sale da Cimmo agli Stalletti. La prendiamo verso sinistra fino al passo del Sabbione.

Se invece non si riscontrano problemi di terreno malconcio o innevamento, si prende da subito il sentiero 318 che sale per 200 m in modo molto graduale (numerosi tornanti), poi in cresta diventa un po’ accidentato. Poi taglia il fianco nord-est di un pendio un po’ ripido. Questo è il tratto che richiede maggior attenzione di tutto il percorso, soprattutto a ritorno (aggirabile mediante le due deviazioni suggerite). Al passo del Sabbione (1450 m, 1 h 15’ per il 318) si attraversano un tratto di bosco ed alcuni capanni di caccia, e si prende la sterrata che proviene da Cimmo. La seguiamo per un’ora circa fino agli Stalletti Bassi prima ed Alti poi (1690 m). Troveremo questa strada innevata, ma senza problemi per la quasi inesistente pendenza. Nel punto in cui la strada sterza con decisione con un tornante verso destra (verso gli evidenti Stalletti Alti), il gruppo 3 Api abbandona la strada e segue l’evidente traccia nella neve che salendo ripida mantiene la direzione precedente (O-NO).

Il gruppo 2 Api invece sale agli Stalletti Alti ed è arrivato. Può pranzare lì oppure (più comodo e meno esposto al vento) riscendere 20’ fino agli Stalletti Bassi e pranzare lì.

Il gruppo 3 Api prosegue per la traccia che normalmente è molto evidente, in un tempo che a seconda di quanto la neve è compatta sta tra 40’ ed 1 h raggiunge il monumento al Redentore (1950 m). Se neve recente avesse coperto le tracce, la direzione è Ovest. In assenza di nebbia il monumento è ben visibile.

Il ritorno avviene lungo la strada dell’andata. Attenzione all’inizio a prendere la direzione giusta, che si tiene a metà tra la direzione della cresta a destra (dove si nota una grossa antenna radio) e la massima pendenza a sinistra. Arrivati al passo del Sabbione (il boschetto dove si abbandona la sterrata) attenzione a seguire il sentiero 318 evitando la deviazione a sinistra al primo incrocio (errore molto facile). E’ invece corretto imboccare a sinistra al secondo incrocio (sono entrambi

segnalati). In caso di brutto terreno riscontrato all’andata, può essere meglio proseguire la sterrata stessa fino a Caregno (mezzora extra).


Le adesioni online (google form qui) sono aperte fino a:
– giovedì 25/1/2024 per i soci APE
– martedì 23/1/2024per i non soci, che saranno contattati per completare l’iscrizione

Chiunque può però iscriversi di persona venendo alla sede APE al Porto delle Culture a via Milano (qui) giovedì 25/1 tra le 19:30 e le 21:30.

Telefono riferimento x info o dubbi: Andrea 347 273 0318: lasciare messaggio whatsapp o sms.

Per la sicurezza personale e collettiva, chiediamo scarpe ed attrezzatura adeguate (vedi riquadro dedicato). Pranzo al sacco. Si invita a partecipare solo in caso di assenza di febbre o sintomi influenzali.

Sempre più in alto
per una nuova umanità!

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