You will never walk alone: la Maddalena, echi del passato e scempi del presente.
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You will never walk alone: la Maddalena, echi del passato e scempi del presente.
All Day
26/02/2023
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ape brescia
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26/02/2023
Escursione tra le curiosità della collina sovrastante Brescia: la sua nascita come Venere dagli oceani del Giurassico, la storia della sua frequentazione e del suo sfruttamento, i monasteri, le imprese degli atleti veri e di quelli col motorino, la via Panoramica, la breve vita della funivia e del folle business del “Maddalena Sky Resort” annegato tra decine di minacciose torri metalliche. Questa escursione riveste per noi un significato speciale: 100 anni fa, la salita della Maddalena inaugurava l’attività della sezione APE di Brescia.
Ritrovo: ore 8:00 al distributore Esso all’incrocio a tre via Pusterla – via S. Rocchino – via Turati, Valico Pusterla (15 minuti a piedi dalla stazione metro S.Faustino, numerosi posteggi in zona)
Percorso e Tempi
Andata: Pusterla (150 m) – Tomba del Cane – Medaglioni – Monastero S.Gottardo – percorso salute (direzione Cascina Margherita) – area picnic – area tiro con arco – Cavrelle – ex Rifugio Maddalena (800 m) (2 ore 30’ + soste).
Ritorno: sentiero 3V o n.6 fino a Medaglioni, via San Gaetanino fino Pusterla (1 h 30’).
Sviluppo circuito intero 16 km.
Dislivello 650 m.
Difficoltà: 2 api scarse in caso di bel tempo e terreno consolidato. 2 api abbondanti in caso di terreno umido.
Nota: In caso di terreno pesantemente umido si valuterà un percorso alternativo nella parte alta.
Criticità: 1. L’itinerario attraversa molte volte la via Panoramica e altri percorsi battuti da decine di motociclisti a pedali. Sul lato discesa, questi sono pericolosi. 2. Il fango in caso di terreno umido può essere un problema in alcuni tratti ripidi, soprattutto a ritorno quando sarà scongelato.
Itinerario: dal valico Pusterla, stando attenti a non risvegliare il temibile spettro dell’Omm de la Pusterla, risaliamo lo stretto e ripido rettilineo asfaltato che ci porta sul secondo tornante della via Panoramica. Seguiamo il marciapiede di questa fino alla Tomba del Cane, dove a dire il vero non è sepolto nessuno. Mausoleo disegnato dal celebre (e un po’ cimiteriale) Rodolfo Vantini nel 1860 su commissione di un ricco benefattore locale …. al momento sbagliato: un anno dopo assieme ai Savoia giunsero le regole napoleoniche, e venne proibito farsi seppellire sotto casa propria. Il monumento da allora celebra il capitalismo: quattro statue ai suoi angoli danno un corpo materiale alle “muse” del commercio, dell’industria, eccetera.
Tagliamo per scalette fino alla località Medaglioni, al limite superiore dei Ronchi, ossia delle pendici coltivate. Per quanto oggi lussuose ville abbiano sostituito le antiche cascine, diversi edifici qui hanno mantenuto il severo aspetto delle case di montagna. Fino quasi al 1960 qui si fermavano le carrozzabili.
Lungo la strada dedichiamo qualche parola ai calcari che questa collina, figlia del Giurassico e di un antico oceano, ha lasciato come preziosa eredità ai Bresciani: la “corna” (il marmo di Botticino) e il “medolo”, pietra di cui sono fatti duomo Vecchio, Teatro Romano e le pavimentazioni ed i muri di mezza Brescia.
Muovendoci paralleli alla Panoramica ma per strade secondarie raggiungiamo il monastero di San Gottardo (45’ dalla Pusterla). Ne visitiamo il piccolo chiostro, che accanto ad un paio di statue da fumetto raccoglie numerose perle sia antiche che di artisti di oggi. L’umiltà di queste piccole ma ispirate creazioni contrasta con le faraoniche aspirazioni dell’inutile Tomba del Cane.
Imbocchiamo la popolare ciottolata / percorso salute che porta verso la cascina Margherita, per abbandonarla al termine del percorso salute e risalire a destra attraversando l’area picnic dove di domenica regna un vivace caos di fiesta mediorientale (1 h 30’ dalla partenza).
Attraversiamo la Panoramica per imboccare il sentiero 6 costeggiando l’area di tiro con l’arco (attenzione: non abbandonare il sentiero!!), riattraversiamo la panoramica per portarci sul sentiero 3V (segni bianco-azzurri) e proseguire fino al ristorante Cavrelle (2 h 15’) e al villaggio Maddalena, costruito a partire dal 1955 attorno alla stazione di arrivo della funivia.
Forse il più dissennato esempio di speculazione montana della storia d’Italia: la Società Funivie della Maddalena (notare il plurale) si riprometteva di trasformare la cima della collina in stazione sciistica (fu attivo uno skilift…..) e villaggio vacanze, con previsione di 5000 residenti. Il prevedibilissimo completamento della via Panoramica e la bassa quota resero senza senso il progetto. La funivia smise di funzionare nel 1966, la Società Funivie scoprì il business delle concessioni alle società di telecomunicazioni, e i pochi che ci erano cascati e si erano comprati casa si ritrovarono sepolti da una foresta di antenne radio ed obbligati ad abbandonare il luogo, orripilante e radiologicamente pericoloso. Rovi, recinzioni, muri in degrado, insegne di saracinesche chiuse e cartelli minacciosi restano a monito per i posteri.
Sulla sterrata orizzontale oltre il Cavrelle proseguiamo fino al ristorante Grillo, salendo poi per altri 15’ fino all’abbandonato Albergo Monte Maddalena, che nel 1955 sostituì un rifugio CAI del 1927.
Il fatiscente edificio sorge sui resti di un eremo del 1100 e della originale chiesa della Maddalena, da cui la collina prende il nome (in precedenza monte Denno). L’eremo ospitò una comunità di frati con alterne vicende, ebbe un momento di gloria attorno al 1600 quando vi trascorse i suoi ultimi anni fra’ Tiburzio Lazzaro da Fossombrone, ed una lunga decadenza che lasciò solo ruderi al 1900. I muri antichi trapelano qua e là dalla costruzione attuale. Questo è il nostro capolinea (2 h 30’ dalla partenza). Si può pranzare sul panoramico prato alle spalle dell’edificio, oppure in caso di terreno umido tornare al Cavrelle e risalire alla chiesetta moderna della Maddalena dove già abbiamo pranzato in tempi più difficili.
Per il ritorno, che probabilmente molti svolgeranno in modo indipendente, conviene inizialmente seguire il sentiero 3V/6 che già abbiamo percorso in salita, e quando si separano seguire uno o l’altro fino al San Gottardo. Il 3V è più comodo ma obbliga ad un lungo tratto di via Panoramica senza marciapiedi. Il 6 presenta più di un tratto da evitare in caso di fango. Dal san Gottardo si può seguire via Panoramica fino a Medaglioni e poi via San Gaetanino fino alla Pusterla. Calcolare 1 h 30’.
Le adesioni sono aperte fino a:
– giovedì 23 febbraio per i soci APE
– martedì 21 febbraio per i non soci, che saranno contattati per completare l’iscrizione.
Per adesioni compilare il google form: https://forms.gle/R3Uwt6ZdppBWVAk59
Chi non è ancora socio/socia APE può aderire anche presentandosi giovedì 23 febbraio dalle ore 19.30 alle ore 21.30 presso la Biblioteca Sociale Porto delle Culture in via Milano 59 a Brescia.
Raccomandiamo abbigliamento adeguato al periodo e in caso di terreno umido scarpe adeguate e bastoncini. Pranzo al sacco.