2 giorni in Val di Scalve a ridosso della Presolana

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2 giorni in Val di Scalve a ridosso della Presolana

2025-03-22 7:00 to 2025-03-23 18:00
22/03/2025

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ape milano

milanoape@gmail.com

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2 giorni in Val di Scalve a ridosso della Presolana

2025-03-22 7:00 to 2025-03-23 18:00
22/03/2025

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Partendo da Carbonera (frazione di Colere) raggiungeremo per la strada forestale e il bosco la baita Albani, a ridosso dell’omonimo rifugio. La baita riscaldata ci ospiterà per un pernottamento con vista sulla Presolana. Se le condizioni lo permetteranno potremo fare una camminata/ciaspolata serale dopo la cena al rifugio. Il giorno successivo cammineremo fino al monte Ferrantino per poi ridiscendere per lo stesso itinerario.

Info

Difficoltà: 3 api, sentiero EE

Quota partenza: 1076 m. ca. Carbonera
Quota massima: 1939 m. Rifugio Albani / 2325 m. Monte Ferrantino 

Dislivello positivo: 863 m. primo giorno, 386 secondo giorno
Dislivello negativo: 1249 m.

Sviluppo percorso: 8 km il percorso dal parcheggio al rifugio, 16/20 km per la due giorni

Pasti: due pranzi al sacco, con cena e colazione in rifugio
Presenza di acqua sul percorso: solo al rifugio

Abbigliamento: invernale, obbligatorio dotarsi di ramponcini e bacchette

Pernottamento: presso la baita riscaldata del rifugio Albani con mezza pensione (cena + colazione) dal costo di 55 euro.

Ritrovo

h 6.45 a Piano Terra (via F. Confalonieri 3)
h 7.00 partenza

Accesso

Itinerario

Il primo giorno si parcheggia l’auto a Colere e da lì si raggiunge la frazione di Carbonera. Da questo punto uno sguardo verso il cielo consente di notare la sagoma del Rifugio Albani, che da qui appare davvero lontano. 

Ci si mette in cammino seguendo il segnavia 403. Con un breve tratto su asfalto si sale ripidamente, costeggiando il torrente, sino ad un bivio dove si abbandona la gippabile, per prendere un sentiero sterrato nel bosco (indicazioni rifugio) tra muschio e vegetazione mista, con notevoli esemplari di faggi. Il fondo è piuttosto accidentato, tra terra e massi più o meno grandi, che affiorano proprio lungo il tracciato. Si supera una presa d’acqua e si sale incrociando una pista da sci. In un paio di punti un ruscello interseca il sentiero, a seconda della portata d’acqua può essere necessario un semplice guado. Un cartello indica il rifugio sino ad un ponte di legno coperto, che si attraversa.

Ora le pendenze aumentano sino ad una deviazione. Si segue ancora il numero 403 (indicazioni Rifugio Albani), ignorando un cartello con scritto “variante”. Si continua nel bosco sino ad intersecare, un paio di volte, una pista da sci che si attraversa per poi proseguire accompagnati dall’evidente segnaletica. Salendo di quota, i faggi iniziano a diradarsi per lasciare spazio a larici e abeti. Di tanto in tanto si riescono ad ammirare le pareti rocciose della Presolana, che diventano sempre più incombenti, all’uscita dal bosco. Si sale ancora, in spazi di pietraia  punteggiati da fiori, seguendo le indicazioni “Rifugio Albani”, sino a un caratteristico canalone con pietre e detriti vari che si aggira sino alla località della La Rata. Ancora in salita, per un tratto faticoso e ripido, si raggiunge la Baita Alta di Polzone, sovrastata dall’imponente versante Nord della Presolana, con alcuni cartelli indicanti le varie direzioni. In pendenza, si raggiungono le baracche ricovero dei minatori (1918 m), una delle quali è visitabile. Notevole anche la vista di alcune gallerie, utilizzate dai minatori per estrarre la fluorite. Vi si possono osservare anche alcuni vecchi vagoni, ancora pochi passi e si raggiunge il Rifugio Albani.

Pochi metri sopra la struttura è situata una croce, accanto alla quale è stata posizionata una bacheca circolare che segnala la posizione delle numerose vette che si possono osservare, indicandone anche la quota. La vista è caratterizzata, ovviamente, dalla parete Nord della Presolana. Inoltre si possono ammirare il Corno Blumone (2830 m), il Monte Sossino (2398 m), il Cimon della Bagozza (2409 m), la Punta di Scais (3039 m), il Pizzo Redorta (3037 m) e, in lontananza, il Carè Alto (3462 m) e l’Adamello (3539 m). Nei pressi della croce è possibile ammirare anche alcuni fossili di Megalodon, parte della storia geologica di queste montagne.

Il secondo giorno, dopo una dormita riposante presso la baita riscaldata del rifugio Albani, è possibile salire verso il monte Ferrantino; Il Monte Ferrantino è il fratello minore, sia per la quota che per la bellezza della montagna, del più attraente e frequentato Monte Ferrante. Si trova a cavallo tra la Valle di Scalve e la Valzurio e si presta ad una agevole salita invernale anche con buona quantità di neve ben assestata. La salita si svolge per versanti settentrionali per cui occorre mettere in preventivo una certa presenza di ghiaccio e temperature sicuramente rigide nel periodo freddo. Bello il panorama sulla Valzurio, sui monti della Valle di Scalve e su quelli della parte alta della Valle Seriana; ma la maggior attrazione della camminata può essere considerata la vista sulla parete Nord della Presolana ed in particolar modo sullo spigolo settentrionale della Regina delle Orobie.

Dal rifugio proseguire in direzione nord per il sentiero 401 fino all´arrivo degli impianti che da Malga Polzone arrivano a Cima Bianca. Proseguire ancora per il 401 e giunti alla base del Ferrantino, abbandonare il sentiero che prosegue dritto verso la sella col Ferrante e salire l´ erboso crestone sud arrivando in breve al segnale trigonometrico posto sulla vetta.

La discesa procede come per la salita: dal Monte Ferrantino torniamo al rifugio Albani e poi scendiamo per il sentiero che ci riporta alle macchine in località Colere.

Fonti:

Ripida salita al Rifugio Albani, al cospetto della parete Nord della Presolana – Montagna.tv

Iscrizioni

Le gite sociali sono aperte ai soci e non hanno un costo, le spese vive di viaggio si dividono tra le/i partecipanti.

La quota annuale è di 10 euro e permette di coprire le spese delle attività sociali e di attivare un’assicurazione per la sola Responsabilità Civile e che non prevede copertura sanitaria.

Chi non è ancora iscritta ad Ape lo può fare il giorno stesso!

Per consentire una buona organizzazione della gita abbiamo fissato il numero massimo di partecipanti a 20 persone. Vuoi partecipare alla gita? Basta compilare il form

Link utili

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