Escursione al Monte San Primo
Il 12 dicembre 2021 presso il posteggio di Piano Rancio, vicino al santuario della Madonna del Ghisallo (patrona dei ciclisti), alle ore nove del mattino mi incontro con tutti i partecipanti alla gita domenicale di APE, con destinazione vetta del Monte San Primo.
La gita, originariamente pensata come una notturna da fare la sera precedente, è stata posticipata di una giornata e tramutata in una camminata diurna, a causa delle condizioni meteo che per tutta la settimana hanno abbassato di molto le temperature della zona, provocando anche qualche nevicata anche alle quote più basse. Il gruppo dei partecipanti conta una decina di unità e, dopo aver controllato tutta l’attrezzatura ed esserci vestiti, si inizia a camminare.
La giornata è stupenda, in cielo splende il sole e non si vedono nubi all’orizzonte anche se il freddo nell’aria lo si percepisce. Lungo il sentiero si marcia fin da subito o indossando dei ramponi o calzando delle ciaspole. La prima parte della salita si sviluppa all’interno di un bosco seguendo un tracciato più o meno a tornanti che ci porta ad una cresta.
Arrivati a questo punto un vento gelido ci accoglie appena usciti dal bosco. Qui il gruppo si divide in due, alcuni decidono di proseguire seguendo il profilo della cresta, mentre altri imboccano un sentiero a pendenza costante che costeggia a una quota più bassa il percorso di cresta. Poco prima dell’ultimo dosso i due gruppi si ricongiungono e più o meno arriviamo in vetta al monte tutti insieme. Il panorama che possiamo ammirare è vasto e a trecentosessanta gradi e spazia dal lago di Como fino ai grattacieli di Milano, attraversando l’arco alpino occidentale e tutto il gruppo delle prealpi lecchesi.
L’atmosfera generale del gruppo è ottima, condita da chiacchiere per gran parte della salita. In cima al monte incontriamo moltissima gente che tra pause, picnic, tintarelle al sole e fotografie colonizza tutta l’area. Dopo una pausa di una mezzora per mangiare e riposare iniziamo a scendere.
Camminiamo ripercorrendo il sentiero semplice fatto all’andata, fino al punto in cui il gruppo si era diviso durante la salita. A questo punto prendiamo un sentiero nuovo, da noi non ancora percorso, che sempre in discesa ci fa attraversare il bosco per ritornare al punto di partenza. La discesa è molto divertente e si ride e si scherza per tutto il ritorno. Tra la felicità di non aver più strade in salita da affrontare, l’ingombro delle ciaspole e la stanchezza qualcuno di noi è caduto una decina di volte sulla neve. Arrivati al punto di partenza, dove c’è un rifugio, decidiamo di prenderci un caffè prima di salutarci e, con estremo piacere da parte di tutti, l’oste del rifugio decide di regalarci una teglia di polenta che gli avanzava. Così, dopo questa inaspettata merenda, ci salutiamo e ci diamo appuntamento alle prossime avventure apeine.
Viva l’Ape!
Mauro, per Ape Milano
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