Di ritorno dalla Valle dei Ratti
E una mattina di fine estate, le saracinesche del Piano Terra si alzano che non è ancora sorto il sole. È il momento delle presentazioni per i nuovi arrivati e dei saluti per i gli apeini di lunga data. Ai primi chiarori dell’alba siamo già in viaggio. Direzione Verceia punto di partenza per l’escursione tre Api del giorno.
Un’impegnativa ascesa con un dislivello di 1400 metri verso il Rifugio-Capanna Volta a quota 2212 mt.
Ore 9:10 e siamo sul sentiero, il passo è deciso e in meno di 50 minuti abbiamo già risalito un bel tratto della Valle dei Ratti e ci ritroviamo in località Frasnedo. Un vivace borgo di montagna che ospita un rifugio del Cai.
Proseguiamo il tracciato, gli alberi ci fanno ombra, finché il sentiero inizia a piegare a sinistra inerpicandosi tra erba e ortiche.
Come degli instancabili camosci procediamo la salita, a quota 1800 mt ca., in prossimità di una casa in pietra ci imbattiamo in un gruppo di asinelli molto curiosi nei nostri confronti.
Giusto il tempo di ricaricarci e si riprende il tragitto che ora si fa più roccioso, ormai il rifugio è in vista e la prospettiva del pranzo rinvigorisce il passo.
Alle 13.30 siamo al rifugio accolti dai guardiani: una masnada di asini, oltremodo impertinenti. Il rifugio in legno, che si sviluppa su due piani, è ben rifornito e dotato di una saletta per pranzare che occupiamo immediatamente. La pausa ci consente di discutere un possibile percorso per una futura 2/3 giorni.
Alle 14:30 scendiamo lungo un altro sentiero più erboso che si snoda a fianco ad una cascata. Lo scrosciare dell’acqua è intervallato dai fischi delle marmotte che qui trovano un terreno ideale per scavare le tane. Riprendiamo poi il sentiero dell’andata e alle 16:00 ci concediamo una pausa lungo il greto del fiume: i nostri piedi ringraziano.
La strada che ci separa dalle macchine richiede ancora un’ora abbondante di cammino, ciononostante decidiamo di esplorare il percorso che conduce alla diga Moledana che ci raccorda al Tracciolino, una monorotaia che serviva le miniere della Val Codera.
La fatica si fa sentire ma è largamente ripagata dalla vista sulla vallata. Si rientra a Milano così come si era partiti con il cielo già scuro.
È stata una escursione in una valle meno frequentata ma altrettanto affascinante! Buona la prima, alla prossima gita apeina.
Francesco per APE Milano