Foito di gruppo Airuno Oggiono

Di ritorno dalla traversata INFRA da Airuno a Oggiono

15 febbraio 2023. Alla partenza ci troviamo in nove al binario 17 da dove parte il treno delle 8.22 per Lecco. A Greco Pirelli sale Zuma. Poco dopo le 9 scendiamo ad Aiuruno e ci incamminiamo sul sentiero segnalato già appena fuori dalla stazione. Pochi passi e già siamo su una terrazza che si affaccia verso est e da cui vediamo l’uscita dell’Adda dal ramo del lago di Como versante Lecco, il Resegone di fronte a noi e a sinistra la Grignetta.

Camminiamo in salita per circa due ore, il sentiero sale tra i boschi, alcune volte incrocia la strada asfaltata che sale anch’essa. Arriviamo alla Frazione Campiano dove ci accolgono Alice ed Andrea e ci raccontano un po’ della loro storia, noi ricambiamo raccontando di Ape. Sono uno dei tre nuclei familiari che si sono trasferiti da qualche anno in questa frazione abbandonata da anni. Stanno lavorando per ristrutturare gli edifici del borgo, in buona parte caduti o malmessi.

Riescono anche a coltivare piante da orto, erbe officinali, produrre miele, e non ultimo, allevare un grosso maiale. Stanno preparando un locale da adibire a ristorazione.

Proseguiamo quindi verso Consonno, sul tragitto incontriamo un piccolo ma ancora integro, incredibile, ponte ad arco romano. Nel piccolo borgo di Biglio, un bel lavatoio, dove il coperchio di un sarcofago romano è stato messo rovesciato per sciaquare i panni.

Arriviamo a Consonno poco dopo mezzogiorno, e prima di mangiare i nostri panini, Zuma recita in dialetto un piccolo ma molto divertente testo di Walter Valdi. Interpretazione di Zuma di grande spessore. Il testo per gli appassionati è “Texas”.

Consonno è un luogo metafisico, con i resti già per metà ricoperti dalla vegetazione, di una città del divertimento degli anni 60, attiva per una decina d’anni. Ora resta una specie di minareto e scheletri di cemento coperti di graffiti.

Su una sbarra metallica vediamo un adesivo che rimanda alla storia di un anarchico dell’inizio del secolo scorso.

Riprendiamo il cammino, durante il percorso sempre su sentiero tra boschi e campi, si creano piccoli sottogruppi che sviluppano colte conversazioni su svariati temi, dalla musica alla letteratura. Nel percorso incontriamo dei tristi appostamenti di cacciatori, casottini mimetizzati con feritoie metalliche, con davanti una specie di grande trappola per uccellini, alberi posti a semicerchio, con mele appese con fili ferro, perchè i piccoli volatili si posino per essere agevolmente fucilati.

Arriviamo poi ad un altro punto di grande interesse, la cascina Figina, sorge in una ampia radura, accanto ai resti di una fornace da cui prende il nome. Qui il link in cui vedere la storia completa, sono stati qua anche i monaci clunicensi prima che tutto divenisse proprietà di una nobile famiglia, che ora affitta una piccola parte della casa e terreni agli unici rimasti, una famiglia di tre persone, dalla ragazza gentile che ci racconta la storia, acquistiamo patate, topinambur, noci, uova e miele.

Sistemato il tutto negli zaini, percorriamno l’utimo tratto sino a Oggiono, poco prima incontriamo la marcita di Ello. Alla stazione di Oggiono prendiamo il treno per Milano, il Besanino, alle 16.23. Metà di noi è senza biglietto, perchè non c’è ne biglietteria né macchina automatica, avvisiamo il controllore sul treno. Alle 17.45 siamo di nuovo a Garibaldi.

Per tutto il giorno cielo sereno e temperatura decisamente fuori stagione.
Questo il link per vedere percorso, dislivelli, distanza e tempi.

Alla prossima INFRA!

Adelchi e Massimo per APE

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