Di ritorno dal Monte Due Mani da Ballabio

Racconto della gita di domenica 4 maggio 2025.

Chi l’avrebbe mai detto che un cambio di programma all’ultimo minuto avrebbe portato a una delle escursioni più allenanti della stagione? Eppure, è proprio quello che è successo domenica 4 maggio con la gita “tre api” (per chi non lo sapesse, le più impegnative del nostro calendario).

La destinazione originale? La Riserva Naturale del Monte Mars (una promessa: torneremo!). Poi, con un primo colpo di scena degno di una telenovela meteorologica, abbiamo virato sulla Valle di Loo, sempre in Valle di Gressoney. Ma il maltempo, testardo come un mulo di montagna, ci ha costretto a rivedere ancora i piani.

Dopo una serie di messaggi, chiamate e consultazioni dei siti meteo, la scelta è caduta sul Monte Due Mani, all’inizio della Valsassina, partendo da Ballabio.

Una decisione pragmatica: ridurre i tempi di viaggio, offrire comunque un’esperienza soddisfacente con un dislivello degno delle “tre api”, e soprattutto evitare di trovarci sotto un temporale alle 15.

Partiti da Ballabio lungo la provinciale SP62, abbiamo imboccato il sentiero 30 che parte da un piccolo parcheggio con fermata del bus. Il primo tratto ci ha regalato una piacevole camminata nel bosco. Dopo circa mezz’ora, abbiamo raggiunto la “Baita de Bertu e Peppo”. Qui, seguendo le indicazioni, abbiamo svoltato a sinistra invece che proseguire per il Bivacco Emanuela.

Una breve pausa alla “Baita de Bertu e Peppo”

Superata la baita, dopo un breve tratto pianeggiante, il sentiero ha svelato le sue vere intenzioni con pendenze molto sostenute su un pendio erboso. Questi 30 minuti di salita ripida sono stati affrontati con poche pause per rifiatare – non per masochismo, ma per mantenere il ritmo e la concentrazione. Il risultato? Un bel guadagno di dislivello che ci ha portato su una cresta panoramica diretta verso la vetta.

Il sentiero finale, meno ripido ma stretto e con alcuni passaggi esposti tra le rocce, ha richiesto ancora attenzione. L’ultimo sforzo: un breve ma ripido pendio erboso proprio sotto la croce di vetta. Una volta in cima, dopo circa due ore dalla partenza, abbiamo avuto un piccolo confronto sulle scelte da fare. La tentazione di proseguire per un tratto era forte, ma abbiamo ricordato a noi stessi che andare in montagna con APE significa partire e tornare insieme. La scelta più prudente è stata quella condivisa: evitare di rischiare di trovarci in un temporale con indumenti e strumenti poco adeguati (gli impermeabili fashion-tech sono carini, ma sotto un fulmine non fanno molta differenza).

La ricompensa per la fatica? Una vista spettacolare sulle montagne della Valsassina, in particolare sulla Grignetta e sul Grignone, sul Resegone, su Lecco e il lago, fino alla pianura, prima che la vista si oscurasse per via delle nubi cariche di pioggia in arrivo.

Scattata la foto di gruppo in mezzo alla nebbia e con le prime goccioline sulla pelle, per la discesa abbiamo ripercorso lo stesso sentiero dell’andata, prestando particolare attenzione nei tratti più ripidi. Il morale del gruppo è stato eccellente per tutta l’escursione: allegro e positivo sia durante la salita impegnativa che durante la discesa. Questo nonostante (o forse grazie a?) i cambi di programma e le sfide affrontate.

Alla fine, quel che sembrava un “ripiego” si è rivelata una giornata appagante. Alla prossima escursione, con qualsiasi meteo… o quasi!

Martino per APE Milano

Ecco alcuni scatti della giornata

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