Di ritorno dal Campo dei fiori “no oil”

Quella dello scorso sabato, dopo la traversata in due tappe alla base del triangolo lariano, è stata la terza gita sociale “no oil” promossa da APE Milano. Meta prescelta? Il Campo dei Fiori.

L’appuntamento è per le ore 7.30 in Stazione Cadorna, dove il gruppo si biglietta in attesa dei ritardatari, tra torme di altr* escursionisti smacchinati. La brigata “pigrizia” ci attende in Bovisa, un paio di stazioni più avanti. In treno, complice la calma sorniona di Gaetano, si sbrigano le consuete pratiche burocratiche: iscrizioni, rinnovi, tentativi di rintracciare i tirapacchi dell’ultimo minuto.

Poco dopo le 9, giunti all’augusta stazione di Barasso-Comerio, troviamo Omar ad attenderci e insieme scambiamo due parole sul trekking. Il massiccio prealpino conta appena 1227 metri di altitudine, dal nostro cerchio di parole e bastoncini da trekking sono 900 metri di dislivello positivo lungo il sentiero 312, e le grotte (Remeron e Scondurava) che affondano le radici nel profondo del monte a fare da punto di sosta.
Le precipitazioni delle ultime settimane hanno minato la tenuta dei boschi di conifere del versante sud, l’effetto è assolutamente straniante e, nel disastro, ha un suo fascino. Dopo alcuni rilievi abbiamo deciso di confermare l’itinerario inizialmente previsto, tra le tracce del cantiere che in settimana rimuove i tronchi abbattuti dai sentieri che convergono in vetta.

Il tempo è fresco, col sole che solo nel pomeriggio si farà vedere con più coraggio, in barba alle previsioni meteo. In vista del percorso sommitale anche le tracce dell’incendio nel novembre 2017 si fanno sempre più evidenti, a mostrare la fragilità di un parco spesso snobbato dagli escursionisti più esigenti eppure ricco di paesaggi, storie, curiosità. A due passi dalla Punta di mezzo lo sguardo si apre sulla Valcuvia, alla base del versante verticale del monte.

In due ore e mezza, al termine della carrareccia militare, siamo al Forte di Orino, dove si pranza. Fin qui il programma previsto. Prima che l’intrattenimento a sorpresa di Zuma prenda il sopravvento sul riposo degli altri gitanti, dobbiamo però segnalare un bisticcio tra la mano di Alex e un sasso posto lungo la via, e il cedimento di entrambi gli scarponi di Silvia, che saranno a più riprese nastrati, cordinati, allacciati, nel tentativo di proseguire in sicurezza fino al ritorno per il sentiero 317 in direzione di Cocquio e Trevisago.

Il cielo è coperto e luminoso al tempo stesso, l’acqua dei tre laghi ne riflette il bagliore ai nostri occhi assetati di riconoscere cime e valli. Tra altre alberature abbattute in sequenza, calembour di parole e qualche parola sulla nostra amata APE, il gruppo si fa in tre, col sottoscritto a fare da tramite e le radioline (anche loro!) che questa volta fanno cilecca.

Mentre qualcun* si attarda con analisi ampollose sulla Tempesta di Vaie, e altri scavalcano i fusti amputati e reclinati sulle piante più resistenti, il blocco di testa si stacca e prende la via del bar (la via sbagliata, e non per via della sosta rigenerativa) aggiungendo pepe al primo pomeriggio. Nel mezzo “Santa Nora degli scarponi”, cui va la menzione speciale della gita, ogni 36 secondi sistema i lacciuoli degli scarponi incriminati e in fondo la sezione dei parolieri incede a passo riflessivo tra qualche incertezza a ciascun bivio.

Per farla breve il ritorno avverrà a scaglioni, con gli occhi ancora proiettati tra le radici scollate dalla nuda terra e una reunion a 3 luppoli in attesa dell’ultimo convoglio. Da quaggiù il Centro Geofisico Prealpino, per chi ascolta il meteo di Radio Popolare una fede compagnia, non si vede più, in compenso il profilo della montagna oblunga resta compatto e maestoso.

Alle 19 siamo tutt* rientrati in città. Con 11 euro di spesa ferroviaria, le istantanee delle tante opere intagliate nel legno nella memoria del telefono, e una ventina di km nelle gambe. Ci rivediamo il 29 maggio per la prossima gita sociale e la promessa di mantenere queste gite sobrie nei consumi ma inaspettatamente ingaggianti per la banda.

a.

campo dei fiori, no oil


APE MI

..il network nazionale

Sempre più in alto
per una nuova umanità!

Sito autoprodotto con CMS WP e tema Yootheme - Privacy policy