Di ritorno dai Prati di Sara
L’appuntamento è alle 8 al parcheggio di via Gobetti e la puntualità è impressionante, si percepisce la necessità di scappare dalla città e di andare a fare quella che, forse, sarà l’ultima camminata dell’anno.
Raggiungiamo in un paio d’ore il borgo di Casalino e ci stupiamo della quantità di auto presenti, l’estate di san martino con le sue temperature miti ha evidentemente portato molti ad uscire in questa calda e soleggiata domenica! Incrociamo facce conosciute e anche un gruppetto che, prendendo il percorso dalla parte opposta alla nostra, deciderà di salire fin su in cima al Monte Cusna (ci saluteremo poi ad orario di pranzo, loro in vetta sopra le nostre teste, noi svaccati sul pratone).
Riempite le borracce iniziamo a salire lungo la mulattiera che attraversa un castagneto secolare e al primo bivio stiamo sulla sinistra, seguendo il CAI 609 in direzione del passo della Cisa. Il castagneto lascia spazio alla faggeta autunnale, percorsa da numerosi ruscelli e sorgenti. Il sentiero ripercorre l’antico tracciato di sorveglianza dei guardiafili della linea elettrica che, dagli anni 20, conduceva l’energia idroelettrica da Ligonchio e Firenze. Superato il Torrente Guadarolo si risale una costa erosa raggiungendo una cabina a torretta, ormai abbandonata. Lasciamo il sentiero e percorriamo per alcuni metri una carrabile, arrivando così al passo della Cisa (1547).
Da qui proseguiamo, tenendoci il Monte Cisa alle spalle, seguendo il CAI 623 ma decidendo di tagliare il sentiero con i tornanti attraversando una bassa faggeta e un prato di ginepro (tratto “trafficatissimo”, impossibile perdersi). Una volta ritrovato il sentiero, al bivio, teniamo la destra seguendo il CAI 625a direzioni Prati di Sara, la nostra meta. Il percorso risale il Monte Bagioletto, ai piedi del Cusna, e si apre in una immensa radura color giallo-cenere sovrastata dai colori scuri del “gigante buono”. Guardando verso la pianura, riusciamo a riconoscere distintamente la Pietra di Bismantova che svetta con tutta la sua potenza.
Costeggiamo il lago del Bagioletto, incontrando molte tracce del passaggio di lupi lungo il sentiero e proseguendo arriviamo ai vasti Prati di Sara, abbracciati da faggi secolari deformati dal vento e da vari laghetti, tra cui quello del Caricatore (1611m). Qui pranziamo e proviamo a metterci in comunicazione con i quattro scappati sul Cusna ma senza riuscirci troppo bene. Ci sentiremo con loro al ritorno.
Da qui, scendiamo seguendo il CAI 625 che ci riporterà brevemente al borgo di Casalino attraversando una bellissima faggeta e sul finale un castagneto secolare con muretti a secco lungo il sentiero.
Il viaggio breve ci ha permesso di riuscire ad arrivare al bar verso le 17 e quindi di goderci la meritata pinta di birra, i quattro del Cusna si dovranno accontentare di un gelato d’asporto.
Bel giro! Si spera non l’ultimo dell’anno.
Daje ape!