Corteo 10 febbraio Giocih Insostenibili

Dalla montagna alla città: in cammino contro le Olimpiadi invernali, in difesa delle terre alte!

La popolazione indigena M’Bororo Fulani del Ciad applica la regola delle sette generazioni secondo cui “ognuno di noi deve agire pensando alle prossime sette generazioni”, a quali conseguenze potranno avere le scelte fatte oggi per le sette generazioni a venire. È l’approccio di popoli indigeni che hanno vissuto per centinaia di anni in armonia con la natura, senza saccheggiare e colonizzare il futuro dei loro (e di altri) popoli. 

Animati da questo spirito sabato 10 febbraio 2024, siamo scesi e scese in piazza a Milano sotto una pioggia battente, insieme ad apeine e apeini da tutto il nord Italia, al fianco di decine di collettivi e comunità che hanno voluto manifestare la loro critica radicale verso le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. “Dalla montagna alla città: Olimpiadi insostenibili!” è stato il nostro slogan che, purtroppo, giorno dopo giorno, cantiere dopo cantiere, dimostra tutta la sua triste verità. 

Con il nostro stile, ironico e scanzonato, armati di bob (da asfalto), cartelli, tute, occhialoni e guanti da sci, abbiamo camminato domandandoci insieme a oltre un migliaio di persone: 

  • ha senso imporre la costruzione di nuove autostrade, di nuovi impianti sulle montagne, di bacini per l’innevamento artificiale o la realizzazione di interventi di ampliamento e collegamento tra comprensori sciistici già esistenti  mentre nel cuore dell’emergenza climatica non nevica più e le terre alte sono già in enorme e irreversibile sofferenza?
  • ha senso buttare quasi 4 miliardi di euro per la realizzazione delle Olimpiadi invernali e di tutte le infrastrutture imposte con questa scusa, invece che destinare questi soldi alla sanità pubblica, a progetti e iniziative per lo sport popolare e non performativo e alla tutela dell’ambiente montano spopolato e delle sue comunità? 
  • ha senso continuare a colonizzare il futuro delle terre alte, a vantaggio di pochi e a spese di tutti, con modelli di turismo inquinante, insostenibile, nocivo, che riproduce la frenesia e l’insostenibilità delle metropoli in ambienti fragilissimi?

La nostra risposta è NO, tutto questo non ha senso. 

Noi scegliamo di essere buoni antenati, di prenderci cura delle prossime generazioni, di non colonizzarne il futuro. Per questo, dopo Reimagine Winter (marzo 2023), Ribelliamoci alpeggio (ottobre 2023) e il corteo di sabato a Milano, proseguiremo il nostro cammino, continueremo a mobilitarci e a costruire reti e relazioni con comunità e territori in lotta, perché gli errori e le imposizioni di oggi avranno impatti profondi e devastanti per migliaia di anni: un futuro radicalmente diverso, slegato da logiche socio-economiche anacronistiche e devastanti, è assolutamente necessario e urgente per la Terra, per le terre alte, per noi e le generazioni future.

Ecco la fotogallery del corteo, i contributi e la rassegna stampa dedicati alla mobilitazione.

Greetings from Milan: 2026 Winter Olympics are not welcome – Il contributo di Offtopic dopo il corteo

Rassegna stampa

  • Radio Onda d’Urto – No Olimpiadi insostenibili Milano Cortina: lo speciale di Radio Onda d’UrtoLeggi e ascolta
  • Monitor-Italia – Milano-Cortina, un corteo contro le Olimpiadi InsostenibiliLeggi l’articolo
  • France24 – Anti-Winter Olympics protest takes to streets of Milan Leggi l’articolo.
  • TGR Lombardia – Sindacati e ambientalisti in piazza contro le Olimpiadi 2026Guarda il video
  • Corriere della Sera Milano, in piazzale Lodi il corteo contro le Olimpiadi del 2026: «Giochi insostenibili, è la stessa trappola di Expo»Leggi l’articolo
  • La Repubblica – Il corteo al Corvetto per dire no alle Olimpiadi invernali di Milano-CortinaLeggi l’articolo

Foto di Luca Magni e Luca Quagliato.

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