Il racconto a cura di Lorenzo per APE Milano della gita infrasettimanale al Forte di Orino del 17 maggio 2023.
In questo periodo per me Milano è solo caos, cemento e turismo di massa. Dal mio covo smart working pensavo spesso di staccare la spina, di tornare a contatto con la natura a respirare aria più pulita, per sentire cinguettii e non clacson e insulti al quinto grado familiare. Mi mancava la piccola spintarella per ritornare a far girare le gambe, per parlare con persone sconosciute di argomenti randomici che facessero riprendere a correre i miei neuroni troppo focalizzati sul lavoro.
Un lampo misto a illuminazione naturistica mi fanno ricordare che sono iscritto ad A.P.E. Come diavolo ho potuto dimenticarlo. Ci sono una miriade di escursioni da far giare la testa. Scelgo quella per la salita al forte di Orino, il mercoledì, giorno perfetto per mandare affanculo capi, riunioni e incomprensioni tra colleghi.
Dal 16 al 18 giugno 2023 l’Alveare si dà appuntamento alla Conca di Crezzo, nel cuore del Triangolo Lariano. Apeine e apeini da tutta Italia si ritroveranno per una tre giorni di camminate, convivialità e confronto all’ombra delle montagne che si affacciano sul Lago di Como. A organizzarla, con l’aiuto e il supporto di Milano, è la sezione lecchese, che vuole festeggiare così il suo centenario.
Sarà l’occasione per rispolverare una delle tradizioni dell’APE delle origini, le tendopoli di inizio ‘900, per conoscere una comunità sempre più viva e diffusa e per praticare e immaginare insieme un andare in montagna solidale, inclusivo, rispettoso dell’ambiente e di chi lo abita.
Ecco di seguito tutte le informazioni utili per partecipare.
Il Sentiero del viandante: Varenna-Dorno, 19 aprile 2023, cronaca molto semi e ben poco seria del trekking 2 api (1 e ½ al massimo, dicono i partecipanti).
Ritrovo h.8 in stazione Centrale, siamo in 8: 7 “storici” e una “nuova” (speriamo che pedali…); in treno per Varenna-Lierna, carburiamo con focaccia (passabile) e impagabili sfogliatelle portate a mano da Napoli-Napoli.
Anche questo 25 Aprile ci troverete in cammino per Milano.
Alle ore 9.30 in Piazza Segrino per il giro delle targhe partigiane del quartiere Isola, dalle 14.30 in Palestro per attraversare il corteo con il nostro risciò giallo, dalle 18 a Partigiani in Ogni Quartiere, per ricordare DAX e tramandare il contributo delle donne e degli uomini dell’Associazione Proletaria Escursionisti alla Resistenza, forti di un’attitudine, ieri come oggi, inclusiva, accogliente e popolare.
È il 25 di marzo e l’aria davanti Piano Terra è densa ci si trova in tanti, in venti, nel primo mattino a rotolare gli zaini, caricare nelle macchine i necessari sorrisi assieme all’attesa la tenera conquista di due giorni assieme
Sì può assaporare con la mano, che piano aiuta a frazionare gli zaini tra i bauli, come l’essere insieme non è mai cosa scontata ed ogni occhio rivolge un caldo saluto a quel Bella ciao, Ambra, appeso sul vetro
In poco più di due ore, oltre quel fruttivendolo carico di mele e carciofi che tentano la gola, troviamo la strada verso la montagna la Liguria ci accoglie come una madre tra i fianchi stretti di un paese
Tonno è il punto in cui raccoglierci stringere i motivi attorno poche parole
Camminare assieme è il miglior modo per continuare i nonostante si accumulano e nel caloroso silenzio di approvazione le gambe non possono smettere di andare
Con l’amore cucito negli occhi saliamo nella terra raccolta della Val Borbera
È Zuma il nostro Cicerone sospeso nelle parole di chi quella terra l’ha abitata qualche settimana troviamo il senso del nostro esserci luoghi ruvidi ma caldi per le partigiane di un tempo la Resistenza qui si scrisse e divenne un giorno, per noi e per tutte, eterno
Da Capanna di Tonno valichiamo un confine Piemonte Liguria e ciottoli fini il fianco montano è morbido guida il corpo apeino e in poche ore la cima è nello sguardo e raccoglie i corpi accaldati e in cerca di ristoro qualche panino, tè caldo e cioccolato condiviso veniamo richiamate dalle targhe luccicanti di chi ha inciso qui il suo cammino
“A ricordo e gloria dei martiri della libertà”
La distesa di api, dopo aver riempito con cura curiosa gli occhi del Lago di Brugneto, si divide in due rami: chi raggiunge il rifugio per rifugiare nel riposo, chi continua a saggiare la montagna al sapore di sale (vicino e lontano il mare ligure, puoi sentire nel vento l’odore marino cercare le narici e pulirti il volto)
Le api felici di continuare a camminare scendono e risalgono sentieri incerti battuti dalle loro risa Finché poi, nel momento improvviso, il silenzio le abita
Appare come un regalo inaspettato un piccolo branco di caprioli il saltello vivace guida la gioia riempie la radura
È tempo di tornare, risalire il sentiero in poco tempo tutte le api aprono il rifugio un luogo di cura per viandanti in cammino dove ognuno ha il proprio letto, per salutare il giorno
il tardo pomeriggio e la prima serata contengono le risa e i canti di qualche voce forse stonata la polenta con il sugo il vino che tenta la bocca
chi non è stanca esce in notturna le stelle guidano quei corpi mai pieni di fiducia nella montagna e fede nell’umanità
insieme abitano la sera salutano la notte, coltivano beltà
nel rifugio, la notte, i suoni sono pochi e nel primo mattino l’odore del caffè e della torta sveglia un po’ tutti c’è bisogno di energia e di calore di distendere ancora un poco le gambe prima di un nuovo giorno
alle otto siamo già proiettate verso l’uscio di un rifugio caloroso, 1460 metri dal mare saporito
lievemente assonnate eppure la brina mattutina avvolge chi cammina la giornata è di discesa che dopo discesa incontra Passo Tre Croci fino Ferrazza, Reneuzzi e infine Sella Banchiera il tempo ci assiste nemmeno una goccia ma il vento carezza con forza i volti e ci consiglia di non fare una grossa sosta
sette ore circa di cammino brioso, finché non rivediamo Capanna di Tonno e quel confine già noto
le api ritornano da dove sono partite nulla è come prima ogni corpo raccoglie il dono delle ore abitate
è giusto salutarsi seppur con il giusto affanno coltivando un valore mantenendo vivo il nostro sguardo