Risveglio all’alba per gli apeini questo sabato! Ritrovo a p.t. alle 6.15 e già si capisce che sarebbe stata una gita per pochi coraggiosi: tutti i meteo danno pioggia e neve a partire da 1000 m con vento forte, fortunatamente è vera solo la seconda parte della previsione. Infatti il gruppo iniziale di iscritti si dimezza: tra nuove adesioni (benvenuto Alessandro!), ritorni, presenze stabili e disdette dell’ultimo minuto siamo in undici.
12-13 settembre, due giorni in tenda di Ape Milano che per l’occasione si sposta a ovest in territorio piemontese per visitare la Val Grande, parco nazionale e più estesa area wild italiana.
Sabato mattina ci ritroviamo nell’unico centro abitato del parco, Cicogna, pochi chilometri sopra Verbania; il tempo di aspettare gli ultimi ritardatari e si parte in direzione dell’Alpe Prà, dove si trova il rifugio che ci farà da appoggio. Appena usciti dal bosco percorriamo sotto il sole la ripida mulattiera che porta al rifugio, situato appena oltre alcune tipiche incisioni rupestri. Pranziamo sulla terrazza erbosa, la Roby offre a tutti frutta essiccata mentre Abo e Tino illustrano le alternative di percorso.
Giovedì 23 luglio, mentre le acque esondavano per le vie della città, il campeggio apeino prendeva forma in località Conca del Volano, altipiano sito lungo il versante est della Valle Camonica, al cospetto del Badile Camuno. Per la prima volta, da quando il consorzio apeino è rinato, la tendopoli prendeva forma diffusa: ciascuna sezione ha infatti convocato le sue api per un appuntamento di ristoro, ardimento e contatto con l’ambiente naturale.
Podcast della radio-iniziativa dello scorso 28 aprile
Sono ormai passati due mesi dall’ultima volta che siamo saliti su una cima. Sessanta lunghi giorni in cui, in un modo o nell’altro, abbiamo cercato un’alternativa mentale alla grande passione che ci accomuna.La montagna è “sospesa”, messa in pausa, ma solo per noi.
Oltre i muri delle nostre case, oltre i confini e le restrizioni, oltre il lockdown, le montagne cambiano di stagione, selvatiche, libere. Noi intanto viviamo di ricordi, attimi, immagini che hanno formato la nostra comunita’. E ancora una volta proviamo ad imparare, cambiare, osservare. Ancora una volta la montagna ci puo’ aiutare , senza presunzione, anche da quaggiù.
Lo scorso 28 aprile ci siamo concessi un’oretta di trasmissione radio sulle libere frequenze di Radio Onda d’Urto con ospiti, progetti, punti di vista, aggiornamenti dalle sezioni, racconti.. buon ascolto!