Autunno a Pizzo Deta
L’appuntamento è a Prato di Campoli. Inizia così la giornata APEina sui Monti Ernici. La salita a Pizzo Deta ce la immaginavamo da tempo, a primavera, con la faggeta che si inverdisce, che si risveglia dall’inverno…ma poi le cose presero un’altra piega.
Non ci siamo arresi e abbiamo pensato che la faggeta regala bellezza e colori intensi anche in questo periodo autunnale, quanto il verde intenso dei tassi del sottobosco contrasta con quelli caldi delle foglie dei faggi che si preparano a cadere, degli aceri che si colorano come piccoli gioielli.
Alla partenza ci siamo aspettati, ci siamo conosciuti e presentati, abbiamo salutato con affetto immutato, anche nella distanza, i volti noti che da tempo ci accompagnano nelle varie uscite APE. Iniziamo a salire e il distanziamento è solo fisico, perché nello spirito, nell’energia e nella voglia di vedere il panorama dalla cima siamo vicini.
Procediamo gioiosi e in sicurezza…presto ci rendiamo conto che l’impennata su per la cresta per arrivare in cima è il miglior presidio di distanziamento che sia!
Pian piano si scorge la vetta e tutto intorno lo sguardo corre felice…dal Velino, al Gran Sasso, passando per il profilo regale della Maiella fino alle creste selvagge delle Mainarde Molisane.
Arrivati in vetta ci godiamo il sole, il venticello, ci raccontiamo delle prelibatezze che abbiamo cucinato e che condividiamo solo con gli occhi.
La discesa è ripida ma piacevole…si chiacchiera e si scherza mentre si perde quota per i prati ripidi, dopo aver salutato lo splendido anfiteatro dominato dalla cima di Pizzo Deta.
Al rientro a Prato di Campoli ci accoglie un miraggio di colori che quasi ci stordiscono per intensità ed estensione. Nonostante la stanchezza i sorrisi sono soddisfatti e le endorfine accumulate durante la salita ci daranno le energie necessarie per rientrare verso casa gioiosi e felici di aver vissuto insieme questo piccolo angolo di bellezza naturale.