Tra i sassi e le chiese rupestri di Matera
Matera capitale europea della cultura!
Sono le 9 e ci siamo contatə siamo 31. Siamo tantə rispetto alle prime uscite (chi se lo aspettava), e abbiamo una cosa in comune: conosciamo Matera, ci siamo statə tuttə almeno una volta! Ma quasi nessunə di noi l’ha vista così dall’alto e così dal basso.
Carmine è un nuovo apeino, cammina con noi da circa 3 gite e ha deciso di proporne una lui conducendoci lungo le via antiche di Matera, sprofondando nella sua gravina per poi riaffiorare sui Sassi .
E quindi come succede spesso in questo territorio che congiunge la Puglia alla Basilicata, dove i boschi si fanno più fitti e le colline diventano montagne, il primo dislivello affrontato ha il segno negativo. Scendiamo a -300 metri tra chiese rupestri affrescate, ruscelli e un cielo completamente coperto e nebbioso che dapprima ci impedisce la vista del panorama, ma che a poco a poco si dirada lasciando spazio a un tiepido sole.
Per superare il fiume e iniziare il nostro dislivello positivo ci aspetta un ponte tibetano, che rende il nostro percorso adrenalinico !!!
È tempo di una pausa, uno snack e qualche nozione di flora e fauna del territorio della gravina, sempre illustrate dall’informatissimo Carmine. Pasquale condivide con tuttə un articolo di Andrea Consoli del 2013 che parla di quante trasformazioni ha subito questa città che adesso ci guarda dall’alto, l’altro Carmine ci ricorda di come Carlo Levi l’abbia resa nota ad un’Italia che l’aveva abbandonata.
Adesso siamo prontə per fare quello che sappiamo fare meglio: Salire!
Matera è bella anche vista da giù, ma non vediamo l’ora di raggiungere i sassi quindi ci mettiamo in marcia per l’ultima impettata che ci condurrà al nostro pranzo, momento goliardico e di confronto che stabilisce un punto tra andata e ritorno !
Dopo aver condiviso pensieri, pane e salame sotto un sole che sembra primaverile, siamo prontə a tornare sui nostri passi e risprofondare in giù per poi riemergere.
Più di tutti è pronto Mattia, il più piccolo apeino di questa gita che a soli 9 anni vuole già guidare il gruppo ricordandosi perfettamente la strada fatta.
E allora giù, ponte e poi di nuovo su, e di nuovo Matera dall’alto non più avvolta dalle nubi.
Ci lasciamo con una bella sensazione di fatica di questi 10 km percorsi insieme tra sorrisi e la voglia di rincontrarci al più presto…e la condivisione della prossima gita, la più importante dell’anno perché riguardo una mobilitazione condivisa con tutto l’alveare italiano “La montagna non si arrende” .





