
Appenninica 2021 – La grande sfida di Ape Roma
Dopo lunghi mesi di fermento e di agitazione interna, Ape Roma è pronta a partire per Appenninica 2021, la prima marcia di 4 giorni organizzata partendo da Cittareale per arrivare a Campotosto.
In realtà nessuno di noi si sentiva veramente pronto, le domande che ci frullavano in testa erano ancora tante da sciogliere: abbiamo organizzato bene tutti i transfer? E i pranzi? E la colazione? Il Kit di pronto soccorso?
E’ così, facendo ribollire la chat organizzativa di Ape Roma, che ci mettiamo in macchina per raggiungere la prima tappa del nostro lungo percorso.
Mercoledi 7 Luglio- Cittareale
Iniziamo ad arrivare, scaglionati, ognuno con il suo tempo presso l’Agriturismo Lu Ceppe, che ci accoglie in un meraviglioso giardino con due balle di fieno giganti mascherate da omini.
E’ enorme l’impatto emotivo su ognuno di noi. E’ una delle prime volte, dopo quasi due anni, che ci rivediamo tutti insieme per condividere un cammino. Un cammino fatto in quei territori che per chi frequenta Ape Roma sa quanto è importante.
E’ l’ora del tramonto, si stappano birre, si beve del vino e ci si siede in cerchio, scambiandoci larghi sorrisi che dicono più di mille parole. Gli sguardi corrono veloci, c’è chi non si conosce, chi invece non vedeva l’ora di riabbracciarsi, chi non si ricordava di essersi già incontrato lungo altri cammini.
L’aria è serena, abbiamo appena lasciato il caldo afoso della città e ci facciamo rilassare dal fresco accogliente della tarda ora del pomeriggio.
Si fa un piccolo briefing su come ci organizzeremo per dormire e sull’appuntamento per il mattino seguente. Che a notte fonda risuonerà come un tormentone ubriaco ‘Alle 8.00 massimo 8.03 si parte!’
Dopo aver individuato ognuno la propria stanza ci ritroviamo attorno ad una tavola imbandita egregiamente e tra il viavai dei piatti e lo sfondo della partita degli Europei, Paolo viene colto dalla brillante idea di organizzare un torneo di biliardino. Corrono veloci le genziane, tra una partita e l’altra, fino ad arrivare a poco più della mezzanotte per proclamare i vincitori: Babush e Marta!
L’indomani ci aspettano quasi 24 km di cammino con un dislivello di poco più di 1000 metri, ma niente, non riusciamo ad andare a dormire. Troppa è la felicità del momento e troppi i litri di genziana che si accavallano sui tavoli.
Tra risate, riflessioni, commenti e canzoni, alla spicciolata ci ritiriamo ripetendoci che massimo alle 8.03 dobbiamo partire.
Giovedi 8 Luglio – Cittareale-Accumoli
Poco più tardi delle 8.03 siamo tutti pronti, zaini in spalla, borracce piene e sguardi non propriamente svegli. Qui inizia la vera messa alla prova di Ape Roma: una parte del gruppo va in escursione e i primi due coraggiosi volontari, Zanza e Babush, si cimentano nell’organizzazione dei transfer. Si etichettano gli zaini per renderli riconoscibili nelle strutture, si smistano i panini per i pranzi, e si spera che nulla resti dimenticato nei vari trasbordi.
‘Cosa/Chi abbiamo dimenticato?’ è il pensiero silente e continuo che accompagna con fierezza tutta la 4 giorni. Non ci saranno sorprese, tranquilli, tutte e tutti siamo tornati a casa, senza niente di meno ma con tanto di più.

Il sentiero che percorriamo è di rara bellezza, tra boschi, vallate e dolci pendii, con colori che sembrano quasi innaturali. Il paesaggio è molto vario e non sai mai cosa aspettarti dopo quella salita. Arriviamo in vetta all’ora di pranzo e Peter, con il suo immancabile entusiasmo, ci illustra una ad una tutte, e dico tutte, le cime che ci circondano a 360 gradi. Un paesaggio che tutti porteremo sempre nel cuore. Tra le risate generali gli spiegoni terminano in un ‘Grazie Peter’ e in qualche riga appuntata sul Libro di vetta. A fine giornata si fanno sentire i primi dolori e le prime ginocchia gonfie. Ci ritroviamo tutti a tarda sera intorno ad un nuovo tavolo imbandito, tra le risate contagiose di Sara che ci ha ricaricati di tutta l’energia persa. Ceniamo in un prefabbricato costruito con tutta la grazia che solo chi ha la resilienza di quei posti sa mettere. Vedi il camino? Era di mio zio. E quelle finestre del vicino di casa. Le travi invece erano l’unica cosa rimasta intatta nella mia casa. E questo cancelletto è della casa di mia cugina. Sara ci racconta così la storia del posto in cui adesso ospita i camminatori.
Una ‘casa’ composta da tanti piccoli resti di altre case. Un sentimento che non si può esprimere a parole, ma solo con il cuore gonfio.
All’improvviso si spengono tutte le luci, c’è un momento di sospensione, ci guardiamo interrogativi. Si sente nell’aria uno stonato ‘Tanti Auguri a te’ e delle candeline che arrivano sopra ad una torta. E’ il compleanno di Adriana, e mai sorpresa fu più gradita. Si brinda, si festeggia e poi lentamente si va a dormire.
9 Luglio – Accumuli- Amatrice
Oggi è il turno di Adriana e Miriam ai trasbordi, che corrono veloci facendo finta di avere la situazione sotto controllo. Mentre il gruppo si prepara per la camminata, si aggiungono delle voci al coro di chi oggi vuole stare sul pulmino perchè non ce la fa a camminare. E così, mentre il gruppo parte per l’escursione, le due prodi apeine preparano un piano B per non far annoiare i camminatori che hanno desistito. Finiti i transfer nelle varie strutture, Adriana, Miriam, Manuela, Roberto e Yannick decidono tristemente di ammazzare la giornata defaticando in piscina, con un ricco programma di spritz a bordo vasca e ginnastica decontratturante. Amatrice offre anche questo.

Attendiamo l’impavido gruppo che arriva dopo aver percorso i 18 km previsti, con sorrisi e birre fresche. Anche stasera alla mezzanotte si festeggia, perché con Ape è così, le sorprese non finiscono mai.
10 Luglio Amatrice – Campotosto
E’ la giornata più dura per l’Organizzazione. Qui si vedrà se Ape Roma supererà il ferreo giudizio di Marco Pini e Simona, mandati da Ape Milano per il controllo Qualità.
Ambiziosi programmiamo due tappe, una Alta con un dislivello di 1400 metri ed una Bassa, di poco più di 600 metri. Inaspettatamente la partecipazione alla tappa Alta è molto numerosa.
‘Forse oggi perdiamo qualcuno’ con questo sentimento turbolento i due gruppi si separano, sperando di ritrovarsi tutti insieme a Campotosto nel tardo pomeriggio.

Peter è particolarmente agitato, ha paura del caldo, che non basti l’acqua per tutti, che la stanchezza del terzo giorno possa giocare brutti scherzi. Zanza cerca di mantenere il controllo. Paolo ed Emanuele sono i provetti volontari che si accollano tutti i trasbordi, stavolta davvero difficilissimi.
Cinzia, Miriam e Adriana, sono pronte a guidare la tappa Bassa. Pronti, si parte, torna il sorriso e torna l’entusiasmo. Paolo ed Emanuele, non paghi dell’essersi alzati all’aba per accompagnare tutti all’attacco del sentiero e sistemare gli zaini nelle strutture di arrivo, raggiungono il gruppo della tappa Bassa. Camminiamo insieme per concludere la giornata lungo la sponda del Lago di Campotosto, in attesa del rientro del gruppo della Alta.

Nella giornata conquistiamo ruzzoloni e fasciature improvvisate, nulla di grave, nulla che possa fermare lo spirito Apeino, che con prode destrezza riesce a portarsi a casa anche questa incredibile giornata. Gli occhi di chi ha fatto la tappa Alta sono pieni di splendore, poche le parole quando ci rincontriamo, perché certe emozioni si possono condividere solo con lo sguardo.
A sera arriva la solita scorpacciata di amatriciane, gricie, pesce di lago e verdure, il tutto condito con i soliti fiumi di genziana.
Una notte che resterà nei ricordi di chi c’era.
11 Luglio- Campotosto – Amatrice
Siamo arrivati all’ultimo giorno, gli ultimi 12 km che ci riporteranno ad Amatrice per i saluti finali.
Luisa e Alice sono le addette al pullmino, anche loro in maniera confusionaria dicono di aver capito tutto e ci lasciano partire sereni. Salendo lentamente ci lasciamo alle spalle il Lago di Campotosto, una cartolina stagliata nelle nostre menti. Peter cerca di rispolverare tutte le cime, indicandocele nuovamente una ad una, qualcuno inizia a riconoscerle, qualcun altro si improvvisa nelle risposte.
Ci riuniamo a pranzo sotto la scarsa ombra di pochi ciliegi, il terreno è arido e la polvere che si alza durante il cammino è tanta. Ma le ciliegie sono buonissime.
Così tra mucche, coccinelle, ciliegie e genziane arriviamo a destinazione.

Un saluto purtroppo un po’ fugace, siamo all’11 Luglio 2021 e nella perfetta organizzazione apeina non avevamo calcolato l’imprevisto ‘Europei’. C’è la finale, gioca l’Italia, il traffico al rientro può essere molto, quindi in maniera disordinata ci salutiamo, tra una birra ed un abbraccio.
Arriviamo a Roma in perfetto orario per vedere la partita.
E con un calcolo magistrale dei tempi, Zanza riesce anche ad accompagnare il Marco Pini alla stazione. Per metterci alla prova ha prenotato un treno a mezzanotte. Dell’11 Luglio 2021, dopo 4 giorni di cammino, nella notte degli Europei.
Ha fatto di tutto pur di farci vacillare, ma a quanto pare abbiamo vinto il controllo qualità!
La partita è nostra.
Grazie a tutti.
Sempre più in alto per una nuova umanità!