All’indomani del trekking urbano Isola UNDERground (video)
Alle ore 14.30 di domenica 13 giugno la temperatura percepita a Milano città supera i 30 gradi. All’appuntamento di fronte a Baiamonti Verde Comune ci si assiepa, mascherati, in cerca di ristoro. Il carrello attrezzato con ombrellone, taniche d’acqua e sali minerali chiude la fila, mentre in apertura un carretto con amplificazione, segnavia del trekking e altri materiali suggerisce ai presenti la rotta da percorrere a suon di cumbia, salsa e Alberto Radius. Due parole sul pomeriggio alle porte, altre due sul cantiere che sta mangiando il giardino per fare spazio al prestigioso Museo della Resistenza, e siamo pronte per partire.
Una fila non proprio indiana di un’ottantina di donne e uomini si dispone lungo il marciapiede, tracimando naturalmente in carreggiata tra posteggio selvaggio e vie svuotate dalla calura estiva. Il trekking immaginato, progettato, sognato negli ultimi quattro mesi da Isola Pepe Verde e APE Milano prevede 14 tappe nel cuore dell’Isola UNDERground e delle sue controculture, oltre a diversi altri punti d’interesse legati alla storia sociale della zona. C’è tanto passato ma nessuna arcadia da recuperare, oltretutto i flash forward nel presente e nel futuro della città non mancano di certo.
A questo punto dovrebbe partire un riepilogone dei punti salienti degli interventi, gli aneddoti interessanti, e tutto quanto invece non ha funzionato a puntino. E ancora le incursioni di Ambrosia a colpi di ana suromai , l’accoglienza del Teatro Verdi e i molti fuoriprogramma in cui siamo inciampati. Ma? Ma il buon Gibo ha filmato quasi tutta l’attività, così gli abbiamo proposto di condividere il suo montaggio con tutte e tutti voi, a memoria di questa intensa giornata in quartiere. 👇
Quindi cos’altro? Per cominciare il cuore dell’iniziativa è stato il passaggio in Piazza Minniti: la piazza di mercato dell’Isola che dal ventennio è dedicata a Tito Minniti e che vorremmo invece liberare in un sol colpo dalla scia di colonialismo eroico che questo tipo di intitolazione porte con sé, ma anche da qualunque malizioso sospetto di cancel culture. Di più. Vogliamo dare evidenza di una proposta alla città coerente con il rione che attraversiamo e in cui ci riconosciamo: una piazza e un quartiere inclusivi, accoglienti, vocati all’arte piuttosto che al consumo e alla brandizzazione.
Così nasce la proposta di intitolazione della piazza a Mario Minniti…ma anche per rispondere a quanti credono sia impossibile rinominare un luogo la cui odonomastica è consolidata nel tempo e nell’immaginario collettivo.
Avete partecipato al trekking? Avreste voluto ma non? Non ne sapevate nulla e ora siete almeno un po’ curiosi? In una densa pagina del sito abbiamo riepilogato le tappe del trekking urbano, alcuni fuoritappa, ma specialmente l’approfondimento su Piazza Minniti, Mario Minniti, pittore.
Ringraziando tutte e tutti i relatori, quanti ci hanno accompagnato, e chi si è speso per rendere possibile l’iniziativa, siamo in ascolto e in attesa di un impegno pubblico per restituire alla cittadinanza una piazza solare come quella che ci ha accolto la scorsa domenica.