Alla sorgente del Seveso…
Il primo giorno di pioggia dopo quasi 100 di siccità coincide con questa escursione ed è la seconda prova dello stoicismo apeino: piove si ma anche il treno è cancellato nonostante sia diretto in svizzera, la decisione del gruppo è astuta e dinamica e quindi ci spostiamo rapidamente in Cadorna dove si parte alla volta di Como Camerlata.
La perturbazione non è un granché e noi 4 siamo ben attrezzati, scesi alla stazione dopo le chiacchere da viaggio percorriamo il viale dritto fino alla famosa fontana di Camerlata portata/ricostruita qui da Milano negli anni sessanta ma realizzata nel 1938 per la triennale. Cafferino e si inizia a camminare in salita finché “usciamo” le mantelle per l’intensità della pioggia.
L’ambiente è comunque sempre affascinante con i boschi di castagni che rilasciano un sentore di muschio , il nostro fotografo è eccitato dall’inusuale mancanza di toni cromatici solari. L’umidità però ha richiamato le salamandre e ne abbiamo avvistate e fotografate circa una cinquina in diversi punti del percorso. Giunti a Monte Croce dopo alcuni tratti ripidi di salita, un punto panoramico molto bello , abbiamo immaginato il lago e la fenomenale conurbazione del paesaggio intorno a Como che invece ho mostrato dal mio smartphone.
Passando sopra l’autostrada e attraverso San Fermo della battaglia iniziamo il secondo tratto nei boschi le lungo il confine, intanto la pioggia diventa pioviggine. Raggiungiamo il secondo punto panoramico, il Pin Umbrela, da dove si intravede il lago, qui ci fermiamo per un veloce spuntino condivisione di ovetti, frutta secca e colombina. Siamo in una zona di frontiera, qui sono state costruite le fortificazioni relative alla linea Cadorna ma non è stato sparato un colpo anche grazie alla neutralità svizzera, ci siamo divertiti a percorrere la galleria fra le trincee.
Siamo vicini alla sorgente che si arriva in circa 15 minuti; nella foto (autoscatto magistrale padroneggiato da Martina) si noterà la disposizione dei colori delle mantelle che richiama la bandiera rumena, anche se la sequenza non è fedele, da notare la testimonianza del rumeno (Luca ); Blu (Gaia), Rosso (Adelchi), Giallo (Martina).
Ritorniamo sui nostri passi per poco, un pavone avverte il nostro passaggio, e si scende verso Ponte Chiasso su bel sentiero che poi diventa la nota scala del paradiso discendente diritta nel bosco proprio sul confine; questa scala è piuttosto bizzarra o assurda , in alcuni punti anche molto ripida (vedi foto). Attraversata la frontiera e arrivati alla stazione di Chiasso scegliamo la comodità di aspettare per circa un’oretta uno dei frequenti treni in compagnia dell’orso e delle birre, non piove per nulla.
Non abbiamo incontrato nessun essere umano in tutto il percorso.
Adelchi per Ape Milano. Le bellissime foto sono state scattate da Luca. Di seguito una gallery con altri scatti della giornata.
Ci vediamo alla prossima escursione, mercoledì 27 aprile 2022, andremo in Valsassina nei luoghi di Antonia Pozzi in treno e bus di linea.
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