Alla Capanna Tita Secchi
Quarta e ultima tappa delle escursioni “Sui sentieri Partigiani della Val Caffaro”, in collaborazione con gli amici dell’ Associazione Culturale DOC sulle tracce delle Fiamme Verdi e in particolare del Gruppo Tita Secchi.
Dati in Breve:
Distanza: 13 km A/R
Dislivello: 650 m circa di salita circa
Tempo di percorrenza: 5 h pause escluse
Difficoltà: media
Itinerario
Dalla località Pissisidolo si segue il sentiero n. 407, che sale con pendenza costante e qualche piccolo strappetto e incrocia in più punti la statale che sale verso il Maniva.
Arrivati all’altezza dell’Igloo (dove partono le piste da sci) si lascia il sentiero di cui si perdono le tracce e si sale a metà costa fino ad arrivare al grande parcheggio del Passo Maniva (1669 MSLM).
Dal parcheggio si procede per un’ampia carrabile in falso piano, segnavia bianco-azzuro 3V, fino a raggiungere il Passo delle Portole (1726 mslm) dove c’è la Capanna intitolata al partigiano Tita Secchi.
La camminata si è svolta “a passo di racconto”, con alcune tappe nelle quali è stato introdotto il contesto della Resistenza e mantenute vive le storie delle donne e degli uomini che la animarono. Come ormai succede da qualche gita Rosalia ci ha letto delle poesie dedicate alla lotta partigiana.
Abbiamo cantato e giocato a scacchi
Per la prima volta hanno camminato con noi ragazzi e operatori del Progetto AlfaOmega 2.0.
Il Progetto AlfaOmega 2.0 è rivolto a minori autori di reato e realizzato, ormai da anni, sul territorio della provincia di Brescia.
L’obiettivo del Progetto è quello di rigenerare le relazioni tra il soggetto au-tore di reato e il proprio contesto/territorio di appartenenza, anche attra-verso la sperimentazione di nuove attività e occasioni di incontro.
Condividendo quanto scritto nello Statuto della vostra Associazione:
“[…] diffondere una pratica della montagna adatta a tutti, popolare, socializzante e inclusiva, mai di performance o di conquista; promuo-vere l’escursionismo in tutte le sue manifestazioni, quale mezzo per conoscere, rispettare, difendere la natura e l’ambiente anche nei suoi aspetti culturali […]”
intendiamo promuovere, sostenere e diffondere tali messaggi anche ai gio-vani in carico al nostro servizio che, per svariati motivi, stanno affrontando una fase delicata del loro percorso di crescita.
Da qui è nata l’idea di chiedere alla vostra Associazione A.P.E. una colla-borazione, attraverso la partecipazione a gite in montagna, esperienze spesso sconosciute ai “nostri” ragazzi.